Monchi

Il centro sportivo di Trigoria, all’improvviso, scopre di aver cambiato destinazione d’uso. La Roma si allena preparando la partita di fine stagione contro il Genoa e i giocatori, non proprio a loro insaputa, corrono in campo con al collo il cartellino del prezzo. Il Bernardini, da qualche ora, sembra il discount più gettonato d’Italia. C’è ressa al cancello del fortino giallorosso, isolato nel verde tra la Laurentina e la Pontina. Si presentano soprattutto da Milano, con in tasca gli euro dei club cinesi. Piombano dal nord per fare la spesa, come se non ci fosse posto migliore. Spalletti dà il benvenuto proprio accanto alla cassa. Va via a costo zero,ma l’Inter lo ingaggia pure come testimonial: consiglia per gli acquisti. Il club di Pallotta, disorientato e irritato, non può certo smentire i rumors di mercato. L’ad Gandini si limita a dire: «Posso garantire ai tifosi che anche l’anno prossimo avremo 22-25 calciatori e che giocheremo in 11». E ricorda la frase di Monchi nel giorno della presentazione: «Qui non c’è il cartello si vende». Aggiungendo che, invece, per i giornali è già cominciata la stagione dei saldi. Eppure il nuovo ds continua a incontrare procuratori e agenti. L’obiettivo è «non comprare male». E il vertice milanese, presente pure Massara, con i manager di Schick (clausola da 25 milioni e Juve in pressing) è solo l’ultima mossa. Tanto per ribadire in pubblico che la rosa sarà migliorata e non ridimensionata. A prescindere da chi la allenerà.

GRUPPO DA DIFENDERE – L’Inter e anche il Milan contano di scegliere i rinforzi proprio a Trigoria per tentare di risalire la classifica dopo il flop delle ultime stagioni. I giocatori finiti nella lista della spesa rappresentano più del 90 per cento dei titolari: Ruediger, Manolas, Emerson, Nainggolan, Paredes, Strootman e Dzeko. Se a loro aggiungiamo Szczesny che, essendo qui in prestito, si prepara a tornare all’Arsenal, De Rossi che, essendo in scadenza di contratto, attende sempre di firmare il nuovo rinnovo e Salah che, ormai da qualche settimana, è in contatto con il Liverpool, la situazione sembrerebbe allarmante. Monchi, appena si è insediato, ha dato garanzie su De Rossi, ma al tempo stesso ha chiarito che non esistono incedibili. Da qui a dire che, però, la fuga sarà di massa, appare come una forzatura. Non ce ne sarebbe il motivo e tantomeno l’urgenza. La Roma, pronta a tornare dopo 2 anni in Champions dalla porta principale e a ricevere gli introiti che sono mancati quest’anno (nell’ultima stagione di Garcia, con la qualificazione agli ottavi, entrarono nel forziere giallorosso 77 milioni), non ha la necessità di vendere per far cassa e programmare la nuova stagione agonistica. Almeno un titolare, già prima del 30 giugno, partirà per rispettare i paletti del Financial Fair Play. Manolas, da tempo, è indicato come il giocatore da sacrificare. Ma non è ancora detto che tocchi proprio a lui. Ultimamente è Ruediger il difensore più richiesto.

SITUAZIONE DA MONITORARE – Più che la curiosità per il piano di Spalletti, promesso nerazzurro e possibile cavallo di Troia, a tenere banco è la strategia della Roma. Che, in attesa di ufficializzare il nuovo tecnico, deve piazzare i primi paletti per la stagione che verrà: sono i contratti di De Rossi e Strootman. Monchi dà per scontato il primo, ma sta lavorando anche sul secondo. Quello di Nainggolan è, invece, in stand by. Se alla società giallorossa arrivasse l’offerta shock, non è da escludere la cessione del centrocampista, anche considerando i suoi 29 anni. La Roma non ha fretta per l’allenatore. Dovrebbe, però accelerare almeno con qualche posizione in bilico: De Rossi e Strootman, appunto. Anche perché nello spogliatoio qualche domanda i giocatori se la cominciano a fare. Vorrebbero conoscere chi li guiderà l’anno prossimo e magari, senza ancora saperlo, sono loro a tirarla per le lunghe.

(Il Messaggero – U. Trani)



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