Rassegna stampa
Roma, mezza rosa è sul mercato
NOTIZIE CALCIOMERCATO ROMA – L’input è stato chiaro sin dall’inizio: riduzione della rosa a 23 elementi, diminuzione del monte ingaggi del 20% e cessione dei calciatori che non rientrano nei piani di Fonseca. Ora però il nuovo infortunio di Zaniolo, potrebbe cambiare i piani in corsa e magari bloccare la partenza di uno tra Under e Kluivert. Prima di essere a conoscenza del nuovo ko occorso a Nicolò, il Ceo Fienga – omaggiato a Soriano nel Cimino con il Premio Calabrese – aveva predicato pazienza per il nuovo corso targato Friedkin: «Bisogna dare tempo ai nuovi proprietari di organizzarsi e di rendersi conto di tutto quanto. L’approccio è quello che state percependo, ossia di estrema serietà, senza illudere nessuno, per poi iniziare a progettare con le ambizioni che un club come la Roma deve avere».
Tempo, progetto, ambizione: concetti noti che andranno ancora una volta metabolizzati. Ancor di più se lo stop di Zaniolo fosse lungo. Il punto di partenza, almeno per ora, rimane il taglio degli esuberi. Ironia vuole che quelli giallorossi formerebbero un undici tatticamente equilibrato: Olsen in porta (piace al Celtic), Karsdorp (Atalanta) e Santon (Besiktas e Parma) terzini, Fazio (Cagliari) e Jesus (Genoa) centrali, Florenzi (Everton), Coric e Perotti (tra Fenerbahce e Spartak Mosca) in mediana con Pastore (ora ai box e senza offerte) trequartista più Under (Napoli) e Kluivert (Benevento).
Soltanto d’ingaggi, la squadra dei partenti vale una quarantina di milioni lordi di stipendi mentre il costo a bilancio è di 63,9 milioni più Fazio (inizialmente completamente ammortizzato) che ha visto il suo contratto esteso a fine luglio sino al 2022. Stipendi alti, costi gravosi ma non solo. Perché Fonseca – a 11 giorni dall’inizio del campionato – sinora ha lavorato perlopiù con questi elementi che non rientrano nei suoi piani. E con il dubbio di avere a disposizione perni quali Dzeko: «Edin è il capitano della Roma – assicura Fienga – e fin quando lo vorrà rimarrà il capitano di questa squadra».
Un modo elegante per rimandare (a livello mediatico) la palla al bosniaco. Della serie: per noi resta, se andrà via è perché lo ha voluto lui. Altre indicazioni: «Stiamo facendo il massimo sforzo per mantenere i giocatori che si sono distinti, senza darli via. Poi cercheremo di sistemare alcune zone scoperte».
Stop alle possibili partenze di Pellegrini e Zaniolo. Ora bisogna trattenere Veretout, sul quale continua il pressing asfissiante del Napoli. Meno pressione, apparentemente, gli provoca invece il tam-tam sul ritorno di Totti (e De Rossi). Che inizialmente sembra allontanare: «Dando per scontata la passione, trovo sia sbagliato continuare con tutta questa pressione, dando per definito il loro ritorno. Hanno avviato dei percorsi professionali per i quali acquisiranno competenze specifiche. Poi ci sarà un momento in cui ritorneranno».
Incalzato dalle domande, si lascia però sfuggire una promessa: «Il caffè con Totti e Friedkin? Lo prendiamo, sicuramente. C’è un rapporto molto bello con Francesco, De Rossi e con tutti. Non c’è motivo di creare contrapposizioni». Soprattutto ora, dopo il nuovo infortunio di Zaniolo.
(Il Messaggero – S. Carina)
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