AS ROMA NEWS SASSUOLO – Mezz’ora di confronto serrato. Perché certamente l’arbitraggio di Fabbri ha condizionato la partita. Ma lo ha fatto – al di là dell’ammonizione di Smalling dopo 9 minuti – quando la Roma era già sotto di due reti. E al fischio finale, quando la squadra è rientrata negli spogliatoi, l’umore era inevitabilmente pessimo, scrive Il Messaggero.
Alla riunione tra calciatori e staff hanno partecipato anche Pellegrini e Belotti, infortunati, ma presenti sugli spalti. Voleva esserci anche Mourinho al quale però è stato ricordato che non poteva entrare nello spogliatoio. José ha masticato amaro. In precedenza, una volta arrivato allo stadio, si era subito rifugiato in una saletta nella pancia dell’Olimpico, adiacente allo spogliatoio, per assistere alla partita su uno schermo.
Musi lunghi all’uscita, a conferma del momento delicato, per un ko inatteso nella forma e nella sostanza. Come deciso prima della partita, il club ha dato il via al silenzio stampa in campionato per protestare contro le due giornate di squalifica comminate al tecnico portoghese che ritroverà la parola mercoledì, alla vigilia del match contro la Real Sociedad. Toccherà a lui risollevare l’umore del gruppo che nonostante il ko rimane aggrappato alla zona Champions, distante appena due punti e con il derby di domenica prossima, prima della sosta, che potrebbe rivelarsi un crocevia fondamentale.
Proprio in ottica stracittadina, senza dimenticare la delicata trasferta di San Sebastian giovedì, la Roma recupera Cristante, ieri squalificato, e spera di riavere a disposizione sia Pellegrini che Belotti. Oggi il Capitano si sottoporrà ad una tac di controllo. Se gli esami strumentali daranno esito negativo, si allenerà con un caschetto, per proteggere la ferita di 30 punti rimediata con i baschi. L’idea è quella di partire con la squadra e poi deciderne l’impiego in extremis.
Ma le notizie confortanti, in una serata da dimenticare, arrivano anche da Dybala e Wijnaldum. A Paulo ancora una volta è bastata una giocata per cambiare, anche se per poco, l’inerzia di una partita. Gini sta invece carburando: ha sbagliato un paio di occasioni ma poi ha trovato la rete nel finale che se per il risultato non conta nulla, può trasformarsi in un’iniezione di fiducia.
A mente fredda, servirà anche capire che strategia adottare nei confronti del mondo arbitrale. La Roma ieri era a dir poco contrariata. Un malumore intercettato e condiviso su Facebook dall’ex presidente Rosella Sensi: «Alle ingiustizie non ci si abitua mai. Dopo la squalifica a Mou arriva un arbitraggio a senso unico in una gara decisiva per la zona Champions (…). Il destino della Roma, come ricordava mio padre, è che per vincere bisogna soffrire il doppio degli altri. Lo sta provando sulla propria pelle anche José. E quel gesto delle manette temo non avrà gli stessi risultati ottenuti nel 2010. (…) Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. E da queste parti si è perseverato parecchio». Difficile darle torto.
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