(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli) Tredici gol presi, solo uno fatto, un cartellino rosso: nelle ultime sei stagioni le trasferte a Torino sono state tutte da dimenticare per Daniele De Rossi. Unico reduce della squadra che, per la prima volta nell’era americana, andò allo Stadium – era il 22 aprile del 2012 -, De Rossi cerca stasera i primi punti, suoi e della Roma, nel nuovo stadio della Juventus, e cerca pure di invertire una tendenza che negli ultimi anni, in Piemonte, gli ha regalato solo amarezze.

A CACCIA – Dopo la panchina contro il Torino, tornerà a guidare il centrocampo, di fronte l’ex compagno Pjanic e tanti amici con cui ha condiviso anni e anni di avventure azzurre. Stasera però spazio per l’amicizia non ce ne sarà, come d’altronde succede sempre tra Roma e Juventus. Dopo averci provato con Luis Enrique, Zeman, Garcia e Spalletti, con il quinto tecnico in sei stagioni De Rossi ci riprova, con la consapevolezza che la Juve non è più quella di inizio stagione, ma neppure la macchina da guerra del passato.

BRUTTI MOMENTI – Un successo stasera, in un momento così delicato della stagione, non cancellerebbe le delusioni precedenti, ma almeno le allontanerebbe. Perché se con Luis Enrique e Zeman la Roma a Torino è stata umiliata (Conte in una riunione tecnica confessò alla squadra che i giallorossi difendevano malissimo e che tre gol erano il minimo sindacale), da Garcia in poi la musica, almeno come prestazioni, è cambiata. Ma i risultati no, mai. Nel 2014, primo anno col francese in panchina, Daniele è stato espulso per un fallaccio su Chiellini, la stagione successiva vide dalla tribuna – tra un insulto e l’altro – la sconfitta per 3-2 con tante decisioni contestate (era la notte del famoso violino di Garcia), nelle ultime due stagioni lo scarto è stato minimo (1-0), ma minime sono state anche le possibilità di vittoria della Roma.

FAMIGLIA – Nella città dove la moglie Sarah in queste settimane sta girando il suo nuovo film, De Rossi, per il debutto da capitano assoluto contro la Juve, sogna la prima vittoria allo Stadium, ma spera anche che il successo regali quello slancio che nelle ultime settimane sembra essersi un po’ perso. Lo vuole per sé e per la Roma tutta, «l’altra mia famiglia», come l’ha chiamata lunedì alla festa dei dipendenti. Lì si è presentato a sorpresa per fare un regalo a chi lavora a Trigoria tutti i giorni, stasera spera di farne un altro a se stesso e a tutti i romanisti. Anche se a Natale mancano ancora due giorni, scartare i tre punti in anticipo non sarebbe un problema per nessuno.



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