AS ROMA NEWS MOURINHO – «È ora di tornare a Roma e lavorare con… 7 giocatori!». Scherza, ma non troppo, José Mourinho, ospite ad un evento del suo sponsor tecnico, l’Adidas, sulla ripresa degli allenamenti che ci sarà oggi a Trigoria, scrive il Corriere della Sera.
Tra calciatori partiti per le nazionali e infortunati il portoghese – nuovo testimonial delle coppe europee per Sky, ieri sono partiti gli spot in cui rispolvera «zero tituli», uno dei suoi cavalli di battaglia – avrà davvero pochi calciatori su cui lavorare: Svilar, Belotti, El Shaarawy, Llorente, Smalling, Karsdorp e Kristensen. Impossibile capire l’umore di Mourinho, protagonista con un punto nelle prime 3 partite di un avvio di campionato tra i peggiori della storia, sua e della Roma.
Il suo silenzio alla fine della sconfitta contro il Milan è stato interpretato in vari modi: dalla voglia di non fare ulteriori polemiche contro gli arbitri – rientrava da 2 giornate di squalifica – alle voci di una pesante lite avvenuta negli spogliatoi con buona parte della squadra. Circostanza, questa, che però è stata smentita con forza da Trigoria dove si parla invece di un normale confronto con i calciatori, come avviene al termine di ogni partita.
Se l’umore di Mou è da interpretare, oggi pomeriggio sarà possibile capire la posizione della società, perché alle 14.30 è prevista la conferenza stampa di fine mercato di Tiago Pinto. Un mercato in cui il g.m. ha portato tanti giocatori a costo zero. Due di loro, Azmoun e Kristensen, non sono stati inseriti dalla società nella lista per l’Europa League presentata ieri alla Uefa. La Roma la ufficializzerà solo oggi perché, essendo in regime di «settlement agreement», la lista deve essere condivisa e approvata dalla Uefa. L’esclusione di Azmoun e Kristensen è figlia dell’arrivo di Lukaku e del suo ricco stipendio: all’interno dell’accordo, infatti, uno dei parametri da rispettare è il «transfer balance».
In sostanza, i costi (il contratto, il 100% dei bonus, il trasferimento, la commissione, l’ammortamento) dei calciatori della lista A, quelli che sono iscritti in Uefa, non possono essere superiori a quelli della lista A della stagione precedente.
In pratica, la Roma non avrebbe potuto iscrivere nessun nuovo giocatore nella lista Uefa per le coppe a meno che il «bilancio della lista A» (cioè la differenza tra i costi dei giocatori in uscita e i costi di quelli in entrata) non fosse stato positivo o pari a quello precedente. Motivo per cui sono stati tenuti dentro 2 calciatori inutilizzabili come Abraham e Kumbulla. Facendo il confronto tra uscite ed entrate, quindi, l’inserimento di costi «pesanti» come Lukaku hanno costretto Mourinho a tagliare Azmoun e Kristensen.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA