Josè Mourinho

AS ROMA NEWS BETIS MOURINHO EUROPA LEAGUE – “È gol! È gol!”. José Mourinho veste i panni del Var. Esulta con le braccia al cielo e corre dai suoi a comunicare che la rete di Belotti è valida prima che l’arbitro la convalidi, nonostante il guardalinee avesse segnalato il fuorigioco. Come ha fatto? Guardando il replay in panchina su un tablet collegato con la diretta della gara, scrive Il Messaggero.

Nelle partite europee si può, in Serie A no, così fanno sapere da Trigoria. Mentre nella sala Var erano concentrati a capire se la rete del Gallo fosse regolare o viziato da una posizione di fuorigioco, Mou aveva già deciso. L’arbitro greco Sidiropoulos attendeva pazientemente il responso e intanto ha dovuto sedare l’entusiasmo del portoghese che si era diretto verso il quarto uomo per dirgli quanto aveva appena visto.

Il lancio effettuato da Abraham verso Camara (inizialmente in posizione di fuorigioco) è stato toccato impercettibilmente prima da Belotti, il guineano a quel punto non era più in posizione irregolare e ha restituito la palla all’ex Torino per il pareggio. Mourinho aveva già capito tutto e per lui sono stati minuti interminabili prima che il gol venisse convalidato.

Non ha potuto verificare i millimetri con un l’occhio elettronico e figuriamoci se aveva un collegamento diretto con la sala Var. Ha deciso lui che fosse 1-1 da una semplice moviola, senza preoccuparsi di tocchi impercettibili o altre valutazioni. Non era possibile, per lui, che l’arbitro annullasse il secondo gol segnato dalla Roma.

Ha avuto ragione e chissà se il suo scatto con il pugno al cielo è stato un modo per caricare la squadra o mettere pressione all’arbitro. Fatto sta che rappresenta un’assoluta novità nel suo repertorio, vuole sapere tutto e subito. Guarda la partita da bordocampo e poi corre a rivedere i replay se qualcosa non lo convince.

Ci mette passione in ogni cosa che fa, come quando parla della coppia Abraham-Belotti riprendendo il giornalista prodigo di complimenti: “Ha visto tutta la partita o sei arrivato nel secondo tempo? Sono stati un disastro nel primo. Non hanno fatto quello che avevo chiesto. Nella ripresa sono usciti dagli spogliatoi con le orecchie rosse perché ho urlato tanto. Belotti e Abraham hanno avuto merito nel miglioramento della squadra, hanno pressato bene senza palla e gestito”. Poi chiude a un loro utilizzo insieme in futuro: “È Zaniolo lo faccio giocare quinto a sinistra?”.

L’1-1 lascia aperta la qualificazione per il secondo posto: “Il pareggio è vita. Le prossime due partite sono da vincere altrimenti siamo eliminati. Abbiamo vissuto questa contro il Betis come una gara da dentro o fuori. Con tutti i problemi che abbiamo, affrontare una squadra che ha cambiato 5 o 6 giocatori rispetto all’andata, fa sì che senza dubbio abbiamo meritato il pareggio”.

Poi la stilettata che non ti aspetti. Rispondendo ad una domanda di un giornalista spagnolo, va giù duro: “Sì, il Betis potrebbe essere anche un candidato a vincere l’Europa League se dalla Champions non scendessero gli squali, cosa che non è corretta. Per me non dovrebbero accadere. Se arriveremo terzi e toccherà giocare la Conference, saremo una serie candidata per vincerla”.

All’analisi di Mourinho, fa eco Belotti: “Abraham ed io nel secondo tempo eravamo più complici. Nel primo potevamo giocare meglio e non abbiamo fatto una bella prestazione. Nel secondo sono state create diverse occasioni da gol. È una prestazione ci dà fiducia, un punto di partenza”.



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