Nicolò Zaniolo

CALCIOMERCATO AS ROMA ZANIOLO TOTTENHAM – Non era semplice. No, non lo era affatto. Perché nel giorno della prima di Dybala e Wijnaldum all’Olimpico, rubare la scena a questi due campioni affermati, è stato qualcosa di particolare. Eppure Zaniolo – riferisce Il Messaggero – c’è riuscito. Non soltanto in campo dove lo Shakhtar Donetsk, a qualche ora di distanza, s’interroga ancora su chi fosse quel treno inarrestabile capace di accelerazioni, fraseggi, segnare un gol e colpire un palo. Ma anche fuori.

Perché se è vero che il remix di ‘The girl’ ormai spopola in curva Sud in onore di “Gini”, non è passata inosservata la scelta musicale del club che ha introdotto l’azzurro nella presentazione. Zaniolo è stato infatti festeggiato dai tifosi sulle note di ‘Never Going Home’. Non una canzone a caso, bensì la colonna sonora del coro che ha celebrato la vittoria della Conference a Tirana: “La Roma sì e il Feye-no“. Successo che porta la sua firma. Come questo lungo avvicinamento al campionato che lo ha visto prendersi il palcoscenico contro il Sunderland, il Portimonense, a Haifa e domenica.

Mai Zaniolo (presente ieri alla festa di 18 anni della sorella Benedetta) era partito così forte. Le voci di mercato si moltiplicano – a giugno il Milan, poi la Juventus, ora il Tottenham – ma Mourinho continua a fare muro. Per lui Nicolò è fondamentale e lo sta dimostrando schierandolo in quello che, soltanto qualche settimana fa, sembrava un assetto un po’ troppo spregiudicato. Il talento di Massa, aspettando Wijnaldum in condizione, fa parte insieme a Pellegrini, Abraham e Dybala dei “magnifici 4” che divertono e si divertono. Era accaduto in Israele, il bis c’è stato contro lo Shakhtar. Si tratta soltanto di calcio estivo, certamente, ma vederli giocare insieme è uno spettacolo. L’azione del primo gol contro gli ucraini ne è l’emblema. Un capolavoro costruito in verticale e negli spazi stretti, con quattro tocchi di prima che ha visto coinvolti i 4 tenori, concluso dall’inserimento di Pellegrini.

E proprio il Capitano in queste settimane ha avuto un ruolo importante. Il colloquio ad Albufeira, andato in scena dopo l’allenamento, è stato il primo passo per fargli riacquistare un minimo di serenità. Il nodo contratto rimane, ma più passa il tempo e più Nicolò è padrone del suo destino. Poi ci ha pensato Mourinho, motivandolo, parlandoci, spiegandogli come le voci di mercato siano inevitabili per un calciatore del suo calibro, soprattutto a due anni dalla scadenza.

E infine è stato il turno dell’ultimo arrivato. Sì, proprio Dybala che gli ha prefigurato come insieme potrebbero fare grandi cose. Le prime partite, sembrano essere la conferma. Poi, però c’è da fare i conti con il mercato. E la Roma, come la maggior parte dei club in Europa, è obbligata dal futuro settlement agreement ad ascoltare proposte per i propri calciatori.

Il Tottenham negli ultimi giorni ci sta provando. Prima inserendo il cartellino del difensore Tanganga oltre ad una base cash di 35 milioni. Al no di Pinto, il ds Paratici ha modificato l’offerta. Il paradosso è che arrivare alla soglia dei 50-55 milioni richiesti, nonostante un bilancio come quello degli Spurs non ammetta follie, sarebbe anche possibile. Al momento però l’operazione si è arenata sulla formula. Perché la Roma accetterebbe un prestito oneroso (almeno 10 milioni, garanzia poi di conclusione dell’affare) con un obbligo di riscatto facile da raggiungere.

Il Tottenham lo vorrebbe invece condizionato al 50% delle presenze da titolare del ragazzo e alla prossima qualificazione in Champions (stagione 2023-24), garantendo tra l’altro inizialmente un prestito oneroso minimo (2). A queste condizioni l’operazione non è possibile. Per la gioia di José, della squadra e della tifoseria giallorossa. È vero, mancano ancora tre settimane al termine del mercato e nulla può esser dato per certo. Ma privarsi di Nicolò sarebbe un grande autogol. Mou ne è consapevole. Ma non dipende da lui.



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