Josè Mourinho

NOTIZIE AS ROMA VITESSE MOURINHOMourinho ritrova colore, verve e spirito soltanto davanti ai microfoni: «Alla fine qualcuno va a casa e qualcuno al sorteggio. Per fortuna nostra noi saremo al sorteggio». Nemmeno la frecciata volutamente lanciata lasciando il bersaglio ad appannaggio di chi lo ascolta, cambia volto ad una partita mediocre, ripresa per i capelli quando i supplementari sembravano ormai cosa fatta, scrive Il Messaggero.

E José per 90 minuti era stato lo specchio di quello che si era visto in campo. Inerme, incredulo, inquieto, costantemente con le mani in tasca, incapace di scuotere una squadra che aveva deciso di gestire una partita che per un eurogol di Wittek si era complicata maledettamente. E menomale che alla vigilia lo stesso Mou aveva assicurato «di non pensare alla Lazio».

Lui probabilmente no, ma gli 11 in campo avevano idee diverse. Il gol di Abraham ha però l’effetto di cambiare i giudizi e farlo andare palesemente contro corrente per quello che si è visto: «Abbiamo preparato la partita con unico obiettivo, ossia di vincere. Non abbiamo pensato di controllare il risultato o al pareggio. Siamo soddisfatti per il passaggio del turno. Alla fine è la cosa più importante. Nelle partite ad eliminazione diretta, la storia è piena di partite decise da un gol alla fine, squadre che non meritano che passano il turno, episodi che cambiano tutto. Fino allo svantaggio che è un gol fantastico, la partita mi è sembrata non dico sotto controllo, ma loro che situazione di pericolo hanno creato? Noi eravamo in una situazione al limite, quando in tanti potevano pensare ai supplementari e ad avere più spazio per gestire la gara, noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo cercato di pareggiare fino alla fine e ci siamo riusciti».

Il tentativo di vedere il bicchiere mezzo pieno è encomiabile: «Se mi chiedete se stiamo giocando in modo incredibile rispondo di no, ma per una squadra con i limiti come i nostri fare così tanti risultati è qualcosa di molto positivo. Noi stanchi? Una squadra stanca non segna mai all’ultimo minuto. Il Vitesse si tende a dire che era scarso ma se gioca così è merito dell’allenatore. Io non lo conoscevo ma è bravissimo. Sono contento che abbiamo passato il turno, ma non perché abbiamo giocato con tanti giocatori che poi giocheranno domenica mentre i giocatori della Lazio staranno fumando sigarette con Sarri».

Ancora una volta deve ringraziare Abraham che con la rete di ieri è arrivato a quota 21 in stagione, eguagliando a livello numerico la prima annata in giallorosso di Montella e Batistuta. Altri tempi, altre squadre, altri obiettivi ma Tammy più che segnare non può fare: «Partita difficile, non la migliore da parte nostra. Ho toccato pochi palloni ma alla fine è arrivato quello giusto che è valso la qualificazione. Il mio unico obiettivo è continuare a fare gol. Contro chi vorrei giocare i quarti? Non importa. Tornare in Premier non sarebbe male. Chiunque sarà dovremo farci trovare pronti». Di certo più di ieri sera.



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