Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA BODO GLIMT MOURINHO – Freddo, neve e gelo. Con un vento che taglia la faccia in due e un terreno in sintetico che può essere un’altra insidia di questa quinta partita europea della Roma di Mourinho. E forse è anche per questo – ma non solo – che oggi l’allenatore portoghese punterà sulla Roma-2, cambiando tanti giocatori rispetto a quella titolare, scrive La Gazzetta dello Sport.

Del resto, è lui stesso ad ammettere come «domenica ci sia il Napoli e dopo due giorni il Cagliari». Insomma, bisogna saper calibrare i carichi. Giocando anche un po’ a nascondino, nel senso che in Norvegia ci sarà una Roma profondamente diversa da quella che domenica prossima affronterà all’Olimpico la capolista. La testa dei giallorossi a è già lì e ieri Mou lo ha fatto anche capire: «Il Bodo è l’avversario più difficile del girone: gioca bene, è organizzato. I sei punti e le due partite da giocare in casa ci permettono di stare tranquilli. Ma giocheremo per vincere».

Come dire, le scelte sono state fatte con la testa e gli occhi sulla sfida a “Spallettone”, come l’ha affettuosamente chiamato Mou qualche settimana fa. Del resto, quella è la partita chiave anche per i tifosi, che ieri hanno festeggiato il ritorno del vecchio stemma (quello con l’acronimo ASR) sulla quarta maglia, dopo 8 anni di battaglie.

Non sarà una rivoluzione totale, come era solito fare ad esempio Fonseca. «Faremo dei cambi, è evidente, ma non tutta la squadra», ammette Mou. Che darà sicuramente spazio ai vari Kumbulla, Calafiori, Darboe, Diawara, Perez e Shomurodov. Con l’attaccante uzbeko a guidare il fronte offensivo ed a cercare quei gol che gli mancano dai primi giorni in giallorosso.

Una sua rete a Trabzon diede la prima vittoria romanista a Mou, ma da lì Eldor si è fermato (anche se nelle successive dieci partite ha giocato spesso a singhiozzo). Ma Mou ha pensato anche ad una mossa a sorpresa (Villar trequartista) e l’inserimento di Reynolds. Per l’americano sarà una partita importante, per capire se ha fatto dei passi avanti o meno.

Così Ibanez dovrebbe essere confermato al centro della difesa e mancando dal via tutti i tre capitani (Pellegrini, Mancini e Cristante) la fascia dovrebbe andare sul braccio di El Shaarawy. Con il portoghese che cambierà anche in corsa. In tal senso, però, ieri è stato lapidario: «I cinque cambi in Serie A aiutano a cambiare le partite. Un privilegio che io non ho in campionato, ma in Conference sì». Tradotto: alcuni giocatori vanno bene solo per impegni minori.

Karsdorp e Zaniolo dunque sono rimasti a casa. «Con queste condizioni climatiche e questo campo, non ci potevamo permettere di rischiare giocatori con la loro storia sanitaria. Ma Zaniolo con il Napoli ci sarà».

Infine il ritorno su Orsato e le polemiche di Juventus-Roma: «Dopo la partita non avevo tutti gli elementi per giudicare l’arbitro. Meglio così, perché poi analizzando la partita a freddo dico che c’era tanto da dire, ma davvero tanto, dal primo all’ultimo minuto. Preferisco restare ancora in silenzio». Criptico, ma anche molto chiaro. Come sempre, a modo suo.



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