CALCIOMERCATO AS ROMA MOURINHO – All’appello sulla ruota di Setubal, vanno di moda l’8 e il 9. È l’ambo di Mourinho, senza il quale prima o poi ricominceremo a vederlo posare i piedi sulla scrivania, in attesa di qualche arrivo. Sono loro, il centravanti e «un centrocampista con un passo diverso da quelli che sono attualmente in rosa» (tradotto: uno capace d’inserirsi in zona gol), in cima alla lista del guru portoghese, atteso alle 13 a Ciampino e pronto domani a varcare nuovamente i cancelli di Trigoria, in anticipo di un giorno rispetto al rientro della squadra (nazionali esclusi, ad eccezione di Zalewski), scrive Il Messaggero.
L’euforia per gli arrivi a zero di Ndicka e Aouar più il ritorno in prestito secco di Llorente (definita ieri l’operazione con il Leeds) sta lasciando il passo alla consapevolezza di una squadra che nei ruoli chiave va ancora puntellata. Anche perché 38 giorni fa, quel «meritiamo di più» post-gara di Budapest del tecnico, è la stella polare dalla quale bisogna ripartire. Per carità, tempo non manca.
L’impressione, però, è che dopo l’avvio sprint, il club sia frenato dai paletti del Fpp (il club pagherà una multa per essersi soltanto avvicinato alla soglia dei 30 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno). Il nuovo parametro del costo della rosa che non deve superare quello della passata stagione, scivola spesso in secondo piano ma sta determinando le strategie. Così, per la mezzala e il centravanti, a Trigoria sono in attesa dell’occasione. Che può arrivare all’improvviso, dettata magari da un giro di attaccanti o centrocampisti. Serve pazienza.
Ad oggi la linea del club è chiara. Forse fin troppo per non attendersi un’improvvisa inversione a U nelle prossime settimane. Ma siccome quello che conta è la cronaca, da quello che filtra da Trigoria non sono previsti investimenti sull’attaccante, visto che in rosa si punta sul riscatto di Belotti e non si vuole svalutare un asset come Abraham, pronto a rientrare dopo Natale. Ergo, si cerca l’occasione low cost, l’esubero di una big europea o di un club di Premier, che possa arrivare con la formula più cara al calcio italiano: prestito con diritto di riscatto.
In quest’ottica, Scamacca è in pole. Il ragazzo ha detto sì, vuole tornare in Italia, l’ingaggio è abbordabile. Ci sono tutte le condizioni, meno l’apertura del West Ham al prestito secco. Ma gli agenti sono al lavoro e accelerazioni sono possibili nei prossimi giorni. Con Morata, finito nel mirino del Milan, non si è andati mai oltre il sondaggio e i tempi (considerando che in quel caso la Roma dovrebbe prima far cassa cedendo) non sono maturi.
Ma Mou (che ieri ha conosciuto le motivazioni del Tribunale Federale Nazionale per la squalifica di 10 giorni: «Dichiarazioni gravemente lesive su Chiffi e Aia, arrivando ad indubbiare i meccanismi di designazione arbitrale») è stato chiaro: se a destra si attende un acquirente per Karsdorp prima di affondare il colpo per Kristensen (Leeds) ed eventualmente per il parametro zero Traoré, è in mediana che si aspetta qualcosa in più. Soprattutto se, come sembra, il tecnico è orientato a dar seguito al 3-5-2 che ha caratterizzato il finale della scorsa stagione. Kamada (anche lui svincolato) piace ma viene considerato troppo trequartista.
Serve un centrocampista, con gol nelle gambe, ma centrocampista. Non ingannino i due gol nelle ultime due stagioni ma un profilo alla Sabitzer sarebbe l’ideale. Le 40 reti nei 7 anni tra Salisburgo e Lipsia sono il biglietto di presentazione. Anche per lui, come per Scamacca, il problema è la formula: il Bayern, dopo averlo girato in prestito al Manchester United, intende monetizzare. Ma il tempo anche per l’austriaco potrebbe aiutare. Alternative: Sanches (Psg), McTominay e van de Beek (United). Darboe intanto saluta: va in prestito al Lask.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA