(Leggo – F. Balzani) La Roma fa tredici. Ma non vince nulla, anzi si dispera per la seconda sconfitta in uno scontro diretto in campionato (1 solo gol fatto contro Inter, Atletico e Napoli) e per l’ennesimo infortunio che obbligherà i giallorossi agli straordinari anche mercoledì contro il Chelsea. Tredici sono, infatti, i guai muscolari che hanno falcidiato dal 21 agosto ad oggi la squadra di Di Francesco: Peres, Nura, Moreno, Karsdorp, Perotti, Nainggolan, Defrel, Pellegrini, Strootman, El Shaarawy e Schick (due volte). L’ultimo è Manolas: oggi farà gli esami all’adduttore sinistro, ma si teme una lesione e un mese di stop che di fatto lo farebbe fuori dalle due sfide col Chelsea e dai playoff Mondiali con la Grecia (che al sorteggio di domani potrebbe pescare l’Italia). Un bilancio che stride con quello del Napoli che di infortuni muscolari ne ha avuto solo uno: Chiriches. A fare la differenza potrebbe essere stata la programmazione estiva dei due club. La Roma ha svolto la preparazione vera e proprio solo per 6 giorni a Pinzolo, e con solo due titolari a disposizione: Perotti e Juan Jesus. Poi la tournée in Usa e quella in Spagna. Sarri ha preferito evitare giri per il mondo e ha portato la squadra a Dimaro dal 5 al 25 luglio prima del preliminare di Champions col Nizza. Risultato? Un solo stop muscolare fino ad oggi. Di Francesco si è più volte lamentato – anche pubblicamente come fece Zeman – per il poco lavoro svolto sul campo a causa della tournée. Un dazio estivo che pagano tutti i top club europei, ma con rose più ampie. Ma allora perché andare in tournée? Per l’espansione del brand e gli introiti nelle amichevoli di lusso. Peccato che i dati, nemmeno su questo fronte, sembrano confortanti. Il cachet incassato dalla Roma per la International Champions Cup è stato di 1 milione e seicentomila euro. Praticamente lo stipendio di un dirigente o di un giocatore come Moreno. I ricavi derivanti dalla vendite delle magliette all’estero poi non hanno registrato picchi notevoli, anzi. Nel frattempo a Londra dopodomani Di Francesco presenterà la stessa squadra anti Napoli (fatta eccezione per il cambio obbligato in difesa tra Fazio e Manolas e quello a centrocampo tra Strootman e Pellegrini) e sarà costretto a schierare di nuovo 10/11 della formazione dello scorso anno. In serie A nessuno ha avuto tutti questi stop muscolari: il Milan e la Juve la seguono a quota 7. Ma il triste primato si allarga anche in Europa. Nei 5 campionati maggiori solo il Real si avvicina ai numeri giallorossi (8 ko). Muscoli di seta quindi. E non solo per colpa della tournée. Sul banco degli imputati salgono, oltre a Di Francesco, quindi anche i preparatori Norman e Lippie e i problemi di una rosa non sfruttata per intero: Moreno, Gonalons, Gerson e Under hanno giocato meno di 160’ a testa.
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