Uno doveva spegnere le polemiche anti-Juve, l’altro cancellare il secondo (e forse ultimo) rigore sbagliato di fila. È così una domenica da gita fuori porta è diventa l’occasione di riscatto per Nainggolan e Dzeko autori dei due gol che hanno abbattuto il pullman messo dal Crotone davanti la porta e portato a 7 (su 8 partite) le vittorie della Roma in questo 2017.
A sbloccare la gara è stato il belga che ha già eguagliato il personale record di reti (6) in campionato e chiuso così un weekend difficile a causa del video girato a sua insaputa da un tifoso in cui Radja con la sigaretta in mano dichiarava di «odiare la Juve perché vince sempre con un rigore o una punizione». Spalletti non solo lo ha schierato titolare ma gli ha consegnato pure la fascia da capitano (De Rossi è rimasto in panchina, Totti a casa con l’influenza) in uno stadio con qualche “simpatizzante” juventino che lo ha fischiato. «È un centrocampista fortissimo, di primissimo livello, un top player – ha detto il tecnico a fine partita – Si è voluto creare un caso questa settimana ma il tutto non ha influito sul giocatore. Lui vuole rimanere alla Roma, l’ha sempre detto. Ha detto cose normalissime, non c’è nessun caso. È troppo bravo e troppo buono, ma deve maturare su questo. Sono campioni sotto i riflettori che vivono in una sorta di Grande Fratello».
Poi la battuta: «Serata libera per tutti tranne che per Radja, lui viene a dormire nel letto matrimoniale con me e ci vediamo in tv chi gioca meglio di noi». Durante la partita proprio Spalletti si era ritrovato a discutere a lungo con un tifoso calabrese che lo insultava dalla tribuna: «Dopo tanti minuti di insulti subiti mi sono messo fermo lì ad ascoltarlo, per aiutarlo a inveire contro di me». Qualche insulto lo avrà preso pure Dzeko dopo il rigore fallito nel primo tempo.
A differenza di Udine, però, il bosniaco ha avuto modo di rifarsi nella ripresa su assist del rientrante Salah agguantando Suarez e portandosi a 36 punti nella classifica della Scarpa d’Oro. Col rigore a segno avrebbe superato anche il capolista Cavani a 37,5. Si tratta del 6° penalty fallito su 11 tirati da Edin che ha deciso di dire basta. «Succede, non è nulla di grave. Però la prossima volta li farò calciare ad altri». È stata pure la domenica di Szczesny che ha chiuso la porta per l’undicesima volta in questa stagione. In Italia nessuno ha fatto meglio di lui, in Europa c’è solo Courtois del Chelsea che lo precede a 13. Un dato che, in attesa della sfida di Europa League di giovedì col Villarreal, fa felice Spalletti: «Rüdiger, Manolas e Fazio sanno veramente il fatto loro. Andiamo avanti così: la differenza la fanno loro, non certo io o il modulo di gioco».
(Leggo – F. Balzani)
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