(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) La prima vetrina dell’anno se la prende lui, Radja Nainggolan, perché persino in epoca di social trionfanti un calciatore che la notte di Capodanno sceglie di proporsi in diretta mentre si ubriaca, fuma e bestemmia, scandalizza ancora un po’. Eppure confessiamolo: i «maledetti» sono sempre esistiti ed hanno riscosso sempre un certo successo. Come non inchinarsi a ciò che ha dato Caravaggio alla pittura, Verlaine alla poesia, Bukowski alla letteratura, Hendrix al rock e tutta una serie di epigoni in ogni campo? Pochissimi, ovvio, se paragonati con i milioni di sconosciuti seppelliti dalla storia (e dallo sport) per vizi neppure troppo privati di cui sono rimasti vittime. Ma i miti del nostro tempo senza memoria ormai sono i calciatori, ed allora si ha buon gioco a ricordare Maradona o Best, fingendo di dimenticare il talento certificato dai trofei e i rimpianti feroci (pubblici) che hanno attraversato il loro tramonto. Perciò il paradosso è che – al netto dei sarcasmi dei tifosi avversari – il comportamento di Nainggolan ha diviso anche i tifosi della Roma tra colpevolisti (la squadra a causa delle ultime 3 partite ha frenato in campionato ed è stata eliminata in Coppa Italia) e innocentisti (faccia quello che vuole basta che giochi bene).
BALOTELLI E I TIFOSI Logico che in tanti si siano sbizzarriti nei confronti col caso Dybala. Ovvero, la Juve che mette in panchina il proprio miglior giocatore facendo dire a Nedved: «Deve fare vita da professionista». Registrato come ci sia chi dice come – nella querelle con l’argentino – ci siano anche fattori economici dietro, c’è da dire che Nainggolan non ha mai nascosto le proprie trasgressioni (un breve riassunto lo potete vedere qui accanto), che pure gli hanno creato problemi giudiziari (la lite con la moglie del 2014) e frizioni con la Nazionale. Ma il suo stile di vita non ha mai ricevuto censure pubbliche, tant’è che l’anno scorso persino Spalletti lo giustificava: «È così che trova il suo l’equilibrio». Vero, ma ovviamente a Capodanno di equilibrio non aveva bisogno e perciò, fra una bevuta e l’altra, in una improvvisata partita a padel con gli amici, il centrocampista si è «confessato»: «So’ ‘mbriaco fracico». Nessuna sorpresa che la sua diretta sia diventata virale, attirando anche i saluti (ricambiati) di Balotelli. I commenti, però, non sono piaciuti al belga, che sui social ha replicato: «Anche a Capodanno pensate a fare le notizie. Auguro un buon anno a tutti tranne a quelli… Ma fatevi una vita». In realtà se la fanno in tanti, ma evitando però di renderla pubblica proprio per scampare alle critiche. È così difficile capire la differenza che c’è tra fumare, bere e bestemmiare in privato o in diretta su Instagram? La Roma, seccata, però lo ha capito bene e – dopo avergli rinnovato il contratto fino al 2021, rendendolo il più pagato con Dzeko (circa 4,5 milioni) – al netto del silenzio pubblico che fa presumere multe, da Di Francesco ai dirigenti (Monchi via telefono) hanno invitato Radja alle scuse. Arrivate così. «Sono dispiaciuto per quanto accaduto. Lo sapete, mi piace star bene con gli amici e amo festeggiare il Capodanno, ma la notte scorsa sono andato oltre; la vedevo come una serata particolare, dove si può anche esagerare un po’. Certo non intendevo dare un esempio negativo. Per questo chiedo scusa per le mie parole e il mio comportamento». Lieto fine? Più o meno. Però quanto fa figo giocare a fare i «maledetti»…
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