Rui Patricio

AS ROMA NEWS DERBY RUI PATRICIORui Patricio è il portiere che non sta mai fermo. In campo urla, cammina, richiama, dà consigli. Pare sia un modo per stemperare l’adrenalina visto che in campo non può praticare l’amatissimo Atma Kriya Yoga, utile a curare lo spirito e la mente, scrive il Corriere dello Sport.

Eppure il tarantolato numero uno giallorosso, perennemente in tensione, è l’unico portiere destinato a restare “immobile” per sempre grazie alla statua dello scultore Alves André; un monumento posizionato fuori dallo stadio Pessoas di Leiria che raffigura la sua parata decisiva (su Griezmann) nella finale di Euro 2016. In questa stagione ci sarebbero tanti altri interventi da immortalare e, a prescindere dall’esito finale, Rui verrà promosso a pieni voti. 

Mancherebbero giusto un paio di parate decisive in un derby – magari vinto – per puntare a una pagella da primo della classe. Oggi pomeriggio il 34enne vivrà due diversi duelli. Il primo, a distanza, con il collega laziale Strakosha. Il secondo, ravvicinatissimo, con l’attaccante Immobile.

Del resto, Rui conosce bene i centravanti e non soltanto perché prova a ipnotizzarli ogni domenica con il suo sguardo di ghiaccio: ha iniziato infatti a giocare a calcio proprio in attacco, prima che un allenatore gli cambiasse ruolo a 12 anni. La sfida con Ciro potrebbe diventare anche l’antipasto della finale playoff tra Portogallo e Italia – se le due nazionali saranno in grado di eliminare Turchia e Macedonia – che si giocherebbe il 29 marzo a Lisbona, con un solo pass a disposizione per il Mondiale in Qatar. Il derby di oggi pomeriggio e poi gli spareggi: cominciano i 10 giorni più intensi di una stagione con tanti alti e pochissimi bassi (anche se un suo errore, contro la Serbia, è costato ai portoghesi il primo posto nel girone di qualificazione). 

Il portiere è già considerato il migliore acquisto di Tiago Pinto. E dopo Udine, per i tifosi è diventato addirittura “San Patricio“. I miracoli su Makengo, Pussetto e Samardzic hanno salvato tre volte la squadra, prima del pareggio in extremis di Pellegrini, mentre contro il Vitesse giovedì ha giocato la 40ª partita stagionale.

Rui non riposa mai, non c’è turnover che lo coinvolga: il calciatore più anziano in rosa, pagato in estate 11,5 milioni più 2,5 di bonus, è il vero guardiano della Roma di Mourinho. E fin qui è uscito dal campo senza subire gol in 15 diverse circostanze: 11 in Serie A e 4 in Europa (in campionato meglio di lui solo Handanovic, a 12).

I “clean sheet” in carriera sono invece 280, un bottino che lo posiziona nella top 10 dei portieri meno battuti dal 2000 a oggi. Ma a proposito di record, c’è una statistica che non gli sorride affatto. Ed è relativa proprio ai derby: l’ex numero uno dello Sporting Lisbona ha battuto il Benfica (la squadra per cui tifava tutta la sua famiglia) 2 volte in 20 confronti di campionato (10 i pareggi, 8 le sconfitte).

Le stracittadine, insomma, non sono il suo forte. E dopo aver perso il primo round contro la Lazio, rischiando persino di essere espulso sull’uscita maldestra nel primo gol di Milinkovic, sogna il grande riscatto nella madre di tutte le partite. 



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