Rassegna stampa
Roma: niente Siviglia, tifosi d’accordo. Rimborsi ticket allo Spallanzani
NOTIZIE AS ROMA – La Roma non è partita per la Spagna e la Uefa ha ufficialmente rinviato la gara d’andata degli ottavi d’Europa League contro il Siviglia. Una soluzione inevitabile, vista l’emergenza sanitaria che sta attraversando l’Europa, alla quale si è però arrivati solamente a ridosso della partenza dei giallorossi.
Si ferma — ancora non totalmente — il calcio e i tifosi se ne fanno una ragione, immersi come tutti i cittadini in giornate particolari, nelle quali le abitudini di tutti sono cambiate. I romanisti che avevano acquistato i biglietti del settore ospiti, hanno deciso di devolvere i rimborsi, sia della gara d’andata, sia del ritorno (che si sarebbe dovuto giocare il 19 marzo all’Olimpico), al reparto di malattie infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma.Una raccolta partita in maniera spontanea sulla piattaforma “gofundme.com”, sotto al motto “United we stand”, che ha superato, in poche ore, gli oltre 13mila euro, e che continua a rimanere aperta per chiunque volesse donare.
Un modo per i ragazzi della curva sud, e non soltanto, di rendersi utili in un momento così complicato, senza fermarsi in polemiche o recriminazioni varie, in attesa che l’Uefa prenda una decisione definitiva e uniforme per tutte le competizioni. Si sta valutando l’ipotesi di far giocare a Siviglia e Roma un’unica gara in campo neutro a porte chiuse, ipotesi al momento di difficile attuazione, al vaglio però della Uefa.
Nel frattempo la Roma continuerà ad allenarsi fino a venerdì, poi fine settimana libero e ripresa, in teoria, la prossima settimana, in attesa di nuove disposizioni. Se anche il calcio europeo si dovesse fermare, Fonseca e il suo staff daranno indicazioni precise ai calciatori su come continuare ad allenarsi da soli a casa per non perdere completamente la condizione fisica, con tanto di regime alimentare da seguire.
Sul fronte societario, resta congelata la trattativa per la cessione da Pallotta a Friedkin, con le condizioni contrattuali che rischiano di cambiare a seguito della crisi economica internazionale legata all’emergenza per il coronavirus. Le parti seguono l’evolversi degli eventi, ma a questo punto la firma sulle carte preliminari non sembra imminente.
(La Repubblica)
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