AS ROMA NEWS EMPOLI RENATO SANCHES – Otto minuti. E venticinque che ne riportava dall’esordio contro la Salernitana sono bastati a Renato Sanches per segnare il primo gol con la maglia della Roma. In totale surplace, causa un’Empoli tramortito dal rigore sanguinoso di Walukiewicz (trasformato da Dybala) dopo 32’’ secondi di partita. Giocando al piccolo trotto in mezzo al campo, scrive La Repubblica.
Al portoghese è bastato servire sulla corsa Kristensen, buttarsi dentro l’area e colpire di testa. Un’azione di calcio, qualcosa che da maggio scorso non si vedeva con la Roma. Condensando in pochi metri due delle lacune più grandi mostrate dalla Roma di Mourinho nelle prime tre giornate. I cross dei terzini, con Kristensen assistman e protagonista anche del passaggio per Lukaku diventato colpo di mano del difensore dell’Empoli.
Ma soprattutto l’inserimento del centrocampista nell’area avversaria, esattamente il valore aggiunto richiesto da Mou a Renato Sanches e lo scorso anno gravemente mancato con Wijnaldum. Il tutto con la cortese partecipazione della squadra di Zanetti, spettatrice non pagante per tutta la partita.
Se la stagione della Roma doveva obbligatoriamente ripartire da una vittoria contro l’Empoli, quella di Renato Sanches si pensava dovesse attendere qualche giorno in più. Dopo l’infortunio del 20 agosto scorso, il portoghese sembrava rientrato nel tunnel oscuro degli infortuni che lo hanno falcidiato negli ultimi sette anni. Quasi tre settimane di terapie a Trigoria lo avevano rimesso in piedi solo giovedì. Due allenamenti con la squadra e convocazione più di incoraggiamento che di convinzione. Poi l’infortunio di Aouar in mattinata gli ha aperto le porte di una maglia da titolare: “Forse era prematuro farlo giocare subito — ha ammesso Mou – è un giocatore con un potenziale alto, che negli ultimi anni ha sofferto e deve ricrescere progressivamente. Ma la squadra ha bisogno di Renato e Renato della squadra”. Detto, fatto. Una prestazione di sostanza, qualità e corsa.
Nel mezzo dell’esibizione c’è stato anche il tempo di una discussione animata con Cancellieri, reo di una testata evidente a Ndicka. L’altro grande atteso del nuovo restart giallorosso. L’ivoriano, all’esordio assoluto con la maglia della Roma, ha mostrato progressi rispetto alle uscite rivedibili di questa estate. Attenzione e copertura, senza mai rischiare. Se fossero le indicazioni di Mou non è dato sapere, ma il difensore non ha voluto strafare.
La Roma vince 7- 0, riassesta la sua classifica con una partita “giochista”, per la felicità di tutti gli esteti giallorossi. Velocità, movimenti senza palla e tanta qualità. A partire dalla coppia Dybala-Lukaku che all’esordio assoluto ha atteso 32 secondi per sbloccarsi. Con Big Rom ad intimorire la difesa dell’Empoli, la Joya (due volte), Cristante (anche per lui doppietta) e Sanches a concretizzare in gol lo stato d’ansia creato dal belga. Quindi l’assolo di Lukaku, destro e gol per il sesto sigillo romanista. Seguirà la rete di Mancini. Novità anche in curva Sud. Dove un tempo batteva lo striscione dei Fedayn, rubato e bruciato dagli ultrà della Stella Rossa, ieri è apparsa la “pezza” del Gruppo Quadraro. Un altro esordio all’Olimpico.
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