(Il Messaggero – U. Trani) L’Italia prima dell’Europa e non solo per il calendario: lo dice, senza bluffare, Di Francesco e soprattutto lo evidenzia la classifica. Non è il caso da queste parti, come ha recentemente fatto il Napoli, di snobbare una competizione per privilegiarne un’altra che, tra l’altro, passa solo da una gara, quella di martedì prossimo, da dentro e fuori. Il 3° posto, ritrovato dalla Roma con l’exploit di sabato al San Paolo e comunque in stand by perché l’Inter deve recuperare la partita con il Milan, resta vitale per il futuro del club. Di conseguenza va blindato e conservato in questo weekend, sfruttando l’anticipo casalingo, ore 20,45, contro il Torino. L’obiettivo dei giallorossi, con 4 giorni di tempo per pensare allo Shakhtar e recuperare energie fisiche e mentali per la gara di ritorno degli ottavi di Champions, è dunque scontato: battere i granata per restare sul podio.
SVOLGIMENTO DA CAMBIARE – Non bisogna guardare avanti, ma nemmeno dietro. Perché questa sfida, nonostante il Torino si presenti in emergenza e con il peso di 2 ko di fila, sarà sicuramente differente da quella contro il Napoli. Mazzarri non osa come Sarri e quindi le ripartenze non le lascerà alla Roma, brava a sfruttarle nell’ultima trasferta, e se le terrà per i suoi interpreti. Di Francesco lo sa, essendosi già scottato in passato contro il collega, e non vuole farsi trovare impreparato. Stasera i giallorossi saranno chiamati a fare la partita e non ad aspettare come è successo 6 giorni fa. Con ritmo, attenzione, compattezza e organizzazione. Che mancarono all’Olimpico nell’ultima partita persa contro il Milan. Tra l’altro, pur insistendo sul 4-3-3, cambierà, con l’atteggiamento, anche la formazione di partenza. Dentro Jesus, in mezzo alla difesa, e Schick, da centravanti, rispettivamente per gli squalificati Fazio e Dzeko. In più, da esterno alto a sinistra, spazio a El Shaarawy e non a Perotti, con Under confermato a sinistra, come accade da 9 gare. Recuperato e abile, invece, De Rossi per il centrocampo affidato ai big. Davanti, con Defrel out dalla lista dei 21 convocati (risentimento al polpaccio), rimane solo Schick, al 6° match da titolare. Il 20 dicembre, contro i granata, segnò l’unica rete stagionale. Il precedente, e non solo, vale per giocarsi al meglio la nuova chance.
TURNOVER MINIMO – La rotazione, dunque, è come se non ci fosse: obbligati 2 cambi su 3. L’unica scelta indipendente dall’indisponibilità di chi ha giocato contro il Napoli è il ritorno, dopo 3 esclusioni, di El Shaarawy. Perché Di Francesco non dimentica la sbandata contro il Torino nell’ottavo di Coppa Italia: dopo il successo contro il Cagliari, si presentò contro i granata, all’epoca ancora allenati da Mihajlovic, con 10 giocatori diversi. Quel ko costò l’eliminazione dal torneo. Così, con sincerità, ha ammesso di aver esagerato e di essersi pentito di quella rivoluzione. Anche per questo stasera sarà meno invasivo.
TREND DA INVERTIRE – La Roma, almeno in campionato, ha raccolto più punti fuori (28) che in casa (25), dove ha anche giocato una gara in più. Ha, dunque, messo a rischio la zona Champions nel suo stadio. E la frenata è diventata preoccupante proprio dopo la sconfitta contro il Torino. In 79 giorni, cominciando da quel pomeriggio, i giallorossi hanno perso 4 match all’Olimpico. E vinto, nelle 5 gare di campionato dopo la caduta in Coppa Italia, solo contro il Benevento: 1 pari e 3 ko, arrivati nelle ultime 4 partite nella Capitale.
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