AS ROMA NEWS ATALANTA MOURINHO – Le premesse ci sono tutte. Il ritorno alla vittoria (duplice) in settimana con Empoli e Helsinki dopo il doppio scivolone di Udine e Razgrad; la forma smagliante di Dybala; la passione della tifoseria che regalerà il quinto sold-out stagionale; il trend positivo di Mourinho contro Gasperini; il rientro di Zaniolo e non ultimo, l’orizzonte del primato.
Come riferisce Il Messaggero, in effetti c’è tutto, proprio tutto per approcciarsi al match con l’Atalanta con la massima cautela. Storicamente queste sono infatti le classiche partite che sul versante giallorosso sanno regalare brutti scherzi. Mou ne è consapevole e ha iniziato a preparare la sfida con l’Atalanta già al fischio finale del match di Europa League. Avvertendo squadra, singoli e ambiente di non esagerare con i trionfalismi: “Voglio più cattiveria, meno colpi di tacco. Abbiamo vinto con l’Helsinki in dieci dal 15′ del primo tempo…”.
Fa bene a tenere alta la tensione. Se non fosse stato per l’inconfondibile accento toscano, sembrava di riascoltare il discorso sul “tacco e punta” di Spalletti. Sono trascorsi 13 anni da quella che rappresentò l’ultima conferenza della prima esperienza di Luciano nella Capitale. Quella era un’altra Roma (alla fine di un ciclo, questa è all’inizio) e anche un altro mondo. È comunque curioso che a distanza di così tanto tempo, due allenatori così diversi abbiano focalizzato l’attenzione sullo stesso punto.
José, memore di quanto accaduto un paio di settimane fa, è ormai consapevole che basta poco al suo gruppo per deragliare. E oggi l’insidia è doppia. In primis perché affronterà una squadra che non gioca le coppe e si presenterà all’appuntamento certamente più riposata della Roma che negli ultimi 10 giorni ha giocato 4 volte (nonostante questo in serie A i giallorossi sono la squadra che ha utilizzato meno calciatori, appena 15). E poi, se è vero che con Gasperini ha sempre avuto vita facile (5 successi e 2 pareggi), la nuova Atalanta sembra costruita per creare grattacapi alla Roma. Squadra che ha abbassato il baricentro di almeno 20-25 metri rispetto alle passate stagioni, lascia il pallino all’avversario e gioca a uomo a tutto campo. Proprio quello che hanno dimostrato di soffrire in questo avvio di stagione Pellegrini e compagni.
Ma José, con il rientro di Zaniolo, potrà nuovamente contare sul quadrilatero magico: in mediana toccherà proprio a Lorenzo in coppia con Cristante (favorito su Matic) e davanti a Dybala e Zaniolo a supporto di Abraham (lo scorso anno a segno contro Gasp sia all’andata che al ritorno). Qualità, imprevedibilità e dinamismo a supporto della squadra, completata sulle fasce da Celik e Spinazzola (in vantaggio su Zalewski) e dietro dal terzetto inamovibile composto da Mancini, Smalling e Ibañez.
Nonostante le cautele del caso, l’occasione rimane ghiotta. Perché con Milan-Napoli a chiudere la settima giornata, la possibilità di terminare questo primo scorcio di torneo davanti a tutti esiste. E poco importa che a Trigoria ci sia la gara per abbassare le aspettative e per bandire la parola scudetto dai discorsi quotidiani. In un campionato senza padroni, dove Inter e Juventus arrancano, la Lazio è il manifesto della discontinuità e possibili sorprese (leggi Fiorentina) fanno i conti con gli inediti impegni europei, porsi dei limiti è sbagliato. Magari lo è allo stesso livello di sognare a occhi aperti, perché poi il risveglio rischia di essere brusco (Udine insegna).
Ok quindi alla logica dei piccoli passi portata avanti da Mourinho ma senza abbassare l’asticella in partenza. Perché le potenzialità di questa squadra sembrano ancora inespresse. Dybala sta trovando continuità, Zaniolo torna da un infortunio, Abraham non è ancora il vero Tammy, Pellegrini alterna buone partite ad altre meno incisive, dietro gli esterni difensivi per motivi fisici non sono al top, senza dimenticare un certo Wijnaldum che sarà il rinforzo per eccellenza a gennaio.
L’impressione è che la Roma sia ancora lontana dal 100%. Per questo chiudere davanti a tutti prima della sosta per gli impegni delle nazionali avrebbe la sua importanza. Anche perché poi, quando José annusa il primato, è difficile andare a riprenderlo. Ma questo, eventualmente, sarà un altro discorso.
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