Rassegna stampa
Roma, Pedro e Mkhitaryan: quando i gol sono low cost
ULTIME NOTIZIE AS ROMA PEDRO MKHITARYAN – Se potesse scegliere, Dan Friedkin farebbe sempre operazioni così, c’è da scommetterci su. Operazioni a bassissimo costo, ma con un rendimento massimale. E come dargli torto, visto l’impatto che hanno avuto in questo inizio di stagione Pedro e Mkhitaryan sulle fortune attuali della Roma, riferisce la Gazzetta dello Sport.
Due giocatori in grado di aggiungere qualità, esperienza, carattere e mentalità vincente. Oltre ai gol, visto che i due sono anche i capocannonieri della squadra giallorossa con 4 gol (alla pari di Veretout, che però ha potuto sfruttare l’opportunità di calciare tre rigori). E la cosa bella, appunto, è che i due sono costati praticamente niente alla Roma. Gol low cost, di quelli che ti cambiano la vita non fosse altro perché vivi il vanto di aver fatto delle scelte giuste già in partenza (a dispetto anche dell’eta dei due, con lo spagnolo che ha 33 anni e l’armeno 31).
Pedro è arrivato in estate dopo che il suo contratto con il Chelsea si era di fatto concluso. Da svincolato, dunque. Esattamente come Mkhitaryan ha trovato l’accordo con l’Arsenal per la risoluzione del suo ultimo anno di contratto, fattispecie che gli ha poi permesso di firmare per la Roma fino al 2021 (con opzione per un anno ancora).
L’unica spesa che ha di fatto dovuto affrontare la Roma sono i tre milioni di prestito girati all’Arsenal nella scorsa stagione, quando Micki era ancora di proprietà dei Gunners. insomma, alla Roma sono arrivati in momenti diversi, ma è adesso che si sono incastrati alla perfezione. «Pedro è un grande giocatore e una grande persona – ha detto Mkhitaryan ad inizio stagione – È uno che ha vinto tutto nella sua carriera e ha giocato in club top come il Barcellona e il Chelsea. Penso che il suo contributo sia importante per raggiungere i nostri obiettivi».
E Micki aveva ragione, perché in pochi pensavano che Pedro potesse inserirsi così bene, da subito. Tra questi c’era però Fonseca, che invece ci aveva puntato ad occhi chiusi. «Non sono sorpreso dalla sua partenza – ha detto qualche giorno fa l’allenatore della Roma – L’ho scelto anche per questo, perché è un professionista esemplare dentro e fuori il campo».
Già, perché l’apporto che dà Pedro alla squadra è anche il fatto di essere d’esempio nei comportamenti. E nella voglia di vincere, che non ha mai nascosto fin dal primo giorno, anche quando in pochi credevano nella Roma. Ora gioca lì, alle spalle di Dzeko, proprio al fianco di Mkhitaryan, la nuova coppia di trequartisti. Lì inventano, costruiscono e dialogano, tra di loro e con il centravanti bosniaco.
Sono belli a vedersi (più Pedro di Mkhitaryan, per un’eleganza naturale nei movimenti tipica dello spagnolo) e sono tremendamente efficaci (più l’armeno, che finora ha distribuito anche tanti assist). E segnano, cosa che nella Roma attuale pesa. Mkhitaryan a Genova si è tolto addirittura lo sfizio di una tripletta, la prima della sua carriera. «Giocatore molto intelligente, è uno che sa fare tutto», ha detto spesso Fonseca. Ed è anche per questo che non ci rinuncia mai, proprio come non rinuncia a Pedro. Del resto, sono costati niente e rendono tantissimo…
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