ULTIME NOTIZIE AS ROMA PELLEGRINI RINNOVO – A pensarci bene, il denaro nel calcio a volte è quell’ago e filo che occorrono per cucire il passato al futuro. Le bandiere, d’altronde, hanno bisogno di vento per sventolare, e non basta quello scaturito dal battito del cuore dei tifosi per raccontare le storie che piacciono alla gente, scrive La Gazzetta dello Sport.
Quella di Lorenzo Pellegrini, in fondo, assomiglia a tante del passato della Roma. Un capitano romano e romanista che si carica la squadra sulle spalle per traghettarla sulla sponda dei sogni. Lo avevano fatto Agostino Di Bartolomei, Francesco Totti e Daniele De Rossi prima di lui. Chissà se un giorno toccherà ad altri come loro.
In ogni caso, l’incontro della svolta si è consumato ieri, strategicamente a due giorni da un derby perso, come per dire all’universo giallorosso: nulla è perduto. Di confronti preliminari, negli ultimi mesi, ce n’erano stati diversi, così come i corteggiamenti di grandi club per Pellegrini, forte di una clausola di rescissione da “soli” 30 milioni e, soprattutto, di un contratto in scadenza a giugno prossimo.
Non è un caso che Barcellona e Tottenham abbiano fatto sondaggi, ma Lorenzo si è affidato completamente alle promesse della Roma. Promesse non solo economiche, ma anche “tecniche”. In questo senso, già l’ingaggio di José Mourinho è parso un segnale chiaro, e per parte sua il portoghese ha ripagato il suo capitano con questa frase: «Se avessi tre Pellegrini, li farei giocare tutti e tre», patendo poi tremendamente per la squalifica del giocatore nella stracittadina malinconicamente archiviata con una sconfitta.
Con queste premesse, il lavoro portato avanti dal general manager Tiago Pinto e dai manager Giampiero Pocetta e Giovanni Ferro è stato quello di portare Pellegrini il più vicino possibile a quegli ingaggi che i top club europei avrebbero saputo assicurargli. In realtà, già un’altra volta una bozza di accordo era stata trovata, ma in quel caso erano stati i Friedkin a voler limare ulteriormente qualcosa, forti probabilmente del fatto che restare a Roma per Lorenzo è sempre stata una priorità, così come la felicità della sua famiglia, composta dalla moglie Veronica e dai figli Camilla e Thomas.
Si è arrivati quindi al “round” di ieri, concluso dalla fumata bianca. La base del contratto, prolungato fino al 2026, sarà di circa 4 milioni netti, più bonus agevoli legati a presenze, gol e assist, che potranno far lievitare sensibilmente il suo stipendio. Insomma, dopo quello di Abraham (4,5 più circa 1,5 di bonus, con le agevolazioni fiscali legate al decreto Crescita), quello di Pellegrini sarà il contratto più alto della Roma.
Ad agevolare il lieto fine, comunque, c’è stato anche il pressing pubblico e privato di Mourinho, anche se per l’annuncio ufficiale manca ancora un ultimo passaggio, ovvero il via libera da parte della proprietà, che stavolta dovrebbe arrivare già in settimana. Adesso Pellegrini – che manterrà i diritti d’immagine in proprio, senza cioè cederli alla Roma – è atteso dal compito più difficile: entrare per sempre nel cuore dei tifosi giallorossi.
Prima di questo folgorante inizio di stagione – 6 gol in 8 partite – le prestazioni del capitano spesso avevano diviso l’ambiente, tanto che lo stesso giocatore, via social, era sceso in campo per difendere se stesso e la squadra dai cosiddetti leoni da tastiera. Tutto questo, però, adesso è il passato. Pellegrini raccoglierà lo scettro di Totti e De Rossi.
Non è un caso che l’ex numero dieci solo pochi giorni fa abbia detto: «Spero sia l’anno di Lorenzo e che Roma e la Roma capiscano il valore di questo ragazzo. È veramente forte e ha tutte le doti morali che servono per essere leader. Sa comportarsi e sa stare al suo posto, è umile. È un degno capitano». L’impressione è che adesso lo abbiano compreso tutti. Quanto basta perché, a 25 anni, Pellegrini si faccia carico delle ambizioni dell’universo giallorosso. «Spero che un giorno potremo regalare ai tifosi un sogno chiamato scudetto». Con lui che indossa la fascia, sarà tutto più facile.
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