A La Spezia ha toccato quota 100 vittorie con la maglia della Roma. Un traguardo importante per Pellegrini che nel mese di marzo si gioca molto. Con la Roma ma non solo. Atalanta, Conference League, Udinese, il ritorno con il Vitesse, il derby e la nazionale. Poco più di 20 giorni da vivere tutti d’un fiato, scrive Il Messaggero.
Lorenzo conta di arrivarci finalmente al top della condizione. Che stia meglio si è visto già domenica. Per qualità e intraprendenza è stato sicuramente il migliore in campo. Deve ritrovare la confidenza con il gol, quello sì. Se il palo è stato più sfortuna che altro, sia la parata di Provedel che il tiro ciccato in area nella ripresa, meritavano una migliore esecuzione. Ma che stia ritrovando confidenza con le sue giocate è palese dalla palla regalata ad Abraham, poi fallita dall’inglese.
Il gol gli manca, soprattutto perché si era abituato bene. Una partenza sprint che lo ha visto segnare 8 reti sino ad ottobre (5 in campionato, 3 in Conference), prima dell’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per 6 partite. Per farsi trovare pronto alla ripresa del torneo dopo Natale, ha così accelerato il rientro. Sia dalle vacanze (tornando ad allenarsi 4 giorni prima rispetto ai compagni) che in campo. E come accaduto con Fonseca questa generosità l’ha pagata cara. Un anno fa ha perso un Europeo.
Stavolta, dopo il problema registrato prima del Cagliari, un altro mese di gare. Il rodaggio in Coppa Italia contro l’Inter, è servito per tornare. E ora sono tre partite che gioca sempre 90′. Mourinho si affida alle sue geometrie per rimanere aggrappati al treno Champions. Difficile, certamente, ma superare l’Atalanta domani all’Olimpico conserverebbe la speranza di essere ancora in corsa. Speranza che ha l’obbligo di tramutarsi in certezza in ottica azzurra.
A ottobre ha vestito per l’ultima volta la maglia della Nazionale. Un gol alla Spagna, partendo dalla panchina, e 69′ contro il Belgio nella finale per il 3° posto della Nations League. A novembre invece ha saltato per infortunio la gara chiave contro l’Irlanda del Nord di Belfast. Quello 0-0 che è costato il play-off. Ma dopo aver saltato un Europeo in extremis, Lorenzo al mondiale in Qatar vuole andare. Macedonia e presumibilmente il Portogallo, sono i due ostacoli da superare.
Prima ci sarà il derby, che per lui rappresenta qualcosa di speciale. E non soltanto per il fatto di essere romano, romanista e Capitano della squadra. Proprio la Lazio, 4 anni fa, è stata la sliding-door della sua carriera in giallorosso. Subentrato al 36′ al posto di Pastore infortunato, dopo 9 minuti ha segnato di tacco l’1-0 (gara terminata 3-1). Da quel momento, sono cambiati gli allenatori, ma lui non è uscito più. Conoscendo quello che rappresenta Lorenzo per lo Special One, c’è da star certi che in questi 20 giorni non avrà tempo per annoiarsi. E presumibilmente nemmeno per riposare.
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