Lorenzo Pellegrini, Tammy Abraham

AS ROMA NEWS BODO/GLIMT PELLEGRINI – È l’ultimo reduce dell’indimenticabile notte contro il Barcellona. E poco importa che all’epoca il 21enne Pellegrini fosse in panchina. Vivere certe emozioni ti arricchisce anche se resti a guardare. Tra l’altro soltanto per quei 90 minuti, dove tutto funzionò alla perfezione a tal punto che Di Francesco si limitò appena a due sostituzioni, tanto perfetta era la squadra quella sera, scrive Il Messaggero.

Quattro anni dopo è diverso il contesto, il ruolo, la competizione, i compagni, l’appeal dell’avversario, non l’attesa. Perché Roma-Bodo Glimt di ora in ora si sta trasformando nella partita della stagione. Sarà per quanto accaduto all’andata una settimana fa (rissa nel post-gara) o per il clamoroso tonfo di fine ottobre, senza dimenticare che la Conference League potrebbe rivelarsi una scorciatoia per regalarsi un trofeo che manca ormai dal 2008.

Quale sia il motivo, il match con i norvegesi farà registrare un altro tutto esaurito con oltre 62mila presenze all’Olimpico. E l’eccitazione in città è palpabile. Ieri ad esempio è bastato un tweet scherzoso di un tifoso sui social («So che regalano 50 euro per chi voglia provare se funziona il clacson dalle 23 alle 6 presso il Life Style Hotel dove alloggerà il Bodo») perché l’invito venisse ripreso da migliaia di utenti, creando un tam-tam mediatico senza precedenti con il fine di disturbare il sonno dei norvegesi. Frenesia, smania e voglia di rivalsa che non può non essere avvertita anche a Trigoria.

In primis da Lorenzo. È lui il volto della Roma in questa sfida. Lui a segnare l’illusorio gol del vantaggio in Norvegia e a denunciare quanto accaduto nel post-partita tra Knutsen e Nuno Santos. Sempre lui a lasciarsi sfuggire davanti ai microfoni di Sky una frase che lascia intendere come la squadra approccerà al ritorno: «Vogliamo sbatterli fuori».

Il rischio che Mourinho dovrà saper gestire, è proprio questo: la voglia di rivincita con la quale ci si sta avvicinando all’evento. E ad aiutarlo, almeno nello spogliatoio, sarà proprio Pellegrini. Il rapporto tra i due è subito stato Special. Prima si sono reciprocamente incensati in pubblico («Se avessi tre Pellegrini giocherebbero tutti e tre»; «Mourinho è ciò di cui la Roma aveva bisogno»), poi il tecnico ha dato la spinta decisiva per il rinnovo: («Deve firmare subito il suo contratto, domani o dopodomani. Non ci sono scuse»).

Un feeling confermato il giorno della firma: a presenziare indovinate chi c’era? Sì, proprio lui, José da Setubal. Così diversi e così uniti. Uno comunicatore allo stremo, eccessivo e provocatorio quando serve, l’altro essenziale e misurato nelle parole. Per questo motivo una settimana fa ha fatto un certo effetto sentirgli utilizzare l’espressione «sbatterli fuori».

A dimostrazione di come la trasformazione a livello caratteriale della squadra, abbia toccato anche Lorenzo. Di lui, Mou ne apprezza l’abnegazione tattica, la capacità di legare i reparti ma soprattutto il fatto che non si tira mai indietro. Il numero 7 gioca sempre. Anche quando non sta bene. Quando si è fermato è perché aveva forzato pur di esserci nelle partite importanti (Juve e Milan). E queste sono doti che il portoghese ama particolarmente.

Domani si affiderà nuovamente al suo capitano che ha spronato una settimana fa, nonostante fosse stato il migliore in Norvegia: «Può e deve fare di più». Pellegrini lo sta prendendo alla lettera. Ha già superato il record personale di 11 gol siglati nella scorsa stagione ed ora, a quota 12, non vuole fermarsi. Il Bodo è avvisato.



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