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Rassegna stampa

Roma, Pellegrini gol e show come mai in passato: ora è caccia al record

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AS ROMA NEWS PELLEGRINI – Che fosse una stagione speciale per lui lo si era capito già nei primi mesi, quando Lorenzo Pellegrini segnò subito 4 reti nelle prime 6 partite dell’era-Mourinho, scrive La Gazzetta dello Sport. Tanto che l’allenatore portoghese poco dopo arrivò a dire che «se avessi a disposizione tre Pellegrini li manderei sempre tutti e tre in campo».

Il massimo della stima che un giocatore può avere dal suo allenatore, parole che suonano come celestiali per le orecchie di chiunque, figuriamoci per uno che punta a diventare la nuova bandiera giallorossa. E se in assoluto la stagione di Pellegrini qualche passaggio a vuoto lo ha vissuto (un po’ a causa degli infortuni, un po’ per la recente delusione azzurra e la mancata qualificazione al Mondiale del Qatar), la splendida punizione segnata con la Lazio ha riallacciato il nastro, facendolo ripartire proprio dalle scintille di inizio stagione.

Del resto, che fosse una stagione speciale lo si era capito anche quando la Roma e l’entourage del capitano si sono messi a tavolino per siglare l’atteso rinnovo. Lorenzo sarebbe andato in scadenza a giugno, la Roma ne ha fatto il proprio paladino e il proprio simbolo, allungandogli il contratto fino al 2026 e rendendolo il giocatore più pagato della rosa giallorossa.

Cosa che a qualcuno ha fatto storcere il naso, soprattutto a quella parte di tifosi (per fortuna minima) che gli rimprovera di non essere continuo e decisivo nei momenti chiave. Ecco, la punizione con la Lazio sta lì a dimostrare proprio il contrario, esattamente come il rigore segnato in pieno recupero a Udine. Un pallone che pesava come un mattone e che Lorenzo ha invece calciato con la tranquillità e la classe che hanno solo i grandi giocatori.

D’altronde, la qualità di Pellegrini quest’anno la si è vista anche nei tanti ruoli che ha ricoperto: prima trequartista centrale nel 4-2-3-1 (dove spesso e volentieri giostrava anche da seconda punta), poi mezzala, infine trequartista nel 3-4-1-2 o nel 3-4-2-1. Dei giocatori a disposizione, però, è quello a cui Mourinho dà maggiore libertà di movimento. Insomma, Pellegrini spesso svaria per il campo non perché ha voglia di svariare ma perché ha licenza di farlo.

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È un dettame tattico di Mou, la voglia di lasciargli libertà perché il portoghese sa che dal suo estro può sempre nascere qualcosa di bello. E a chi gli rimproverava – appunto – di calciare sempre alle stelle le punizioni, quest’anno Lorenzo ne ha piazzate già tre vincenti: quelle con Cagliari, Juventus e Lazio. Che sono tre gemme all’interno dei suoi 11 gol, il suo record personale che sembra destinato ad essere superato a breve.

Tra l’altro, nell’ultimo derby Lorenzo ha giocato come trequartista, ma stavolta non era solo alle spalle di Abraham, accanto a sé aveva Mkhitaryan. E proprio la formula con il doppio trequartista sembra poter essere quella su cui Mourinho andrà ad insistere da qui al termine della stagione, perché è la situazione in cui i due reparti – attacco e centrocampo – sono legati meglio. Ed il merito, appunto, è proprio di Pelle e Micki, che nel 3-4-2-1 fanno da equilibratori alle due fasi: appoggiando Abraham in quella offensiva e aiutando i centrocampisti in quella difensiva, creando maggiore densità in mezzo al campo e ripiegando nelle coperture. Con Pellegrini sempre come protagonista.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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