AS ROMA NEWS FEYENOORD PELLEGRINI – E’ buio tra i calciatori sulla formazione che affronterà il Feyenoord. Persino sul modulo ci sono poche certezze, a parte la difesa a cinque. Ma soprattutto il grande dubbio, la presenza di Lorenzo Pellegrini, ci accompagnerà fino al fischio d’inizio, scrive il Corriere dello Sport.
Ieri a parole Mourinho lo ha ricoperto di complimenti («è il capitano, è un calciatore importante per noi, magari il meglio per lui arriverà in questo finale di stagione») ma poi non ha voluto chiarire se intenda schierarlo dal primo minuto a Rotterdam. Del resto sabato a Torino lo ha escluso per una scelta strategica precisa: «Visto il lavoro che aveva fatto, e non aveva fatto, ho pensato di sorprendere gli avversari con due giocatori come Solbakken ed El Shaarawy».
In teoria dopo aver riposato in campionato Pellegrini sarebbe pronto a riprendersi un posto. Tra l’altro in un altro quarto di finale di Europa League giocato in Olanda, ad Amsterdam contro l’Ajax, segnò un gol decisivo su punizione. Ma in questa stagione Lorenzo non ha trovato continuità negli allenamenti e di conseguenza in partita. Nel momento in cui si scrivono i verdetti, Mourinho non può aspettare i tempi dei singoli. Così come è successo con Abraham, può succedere ancora con Pellegrini. Democrazia tecnica.
Di sicuro la Roma spera che Dybala viva una di quelle giornate irresistibili, che gli consentano di aumentare la dote di gol stagionali (15 finora) e di segnare per la prima volta in una trasferta europea. Spera che Wijnaldum, il grande ex, non tremi davanti ai rumori del cuore biancorosso. E spera che la difesa tenga botta, in stile Tirana, contro il genio di Kokçu e l’abilità realizzativa del giovanissimo messicano Gimenez.
Rispetto a Torino, Ibañez dovrebbe tornare titolare al posto di Llorente mentre Matic è candidato a una casella nel mezzo, di fianco all’inossidabile Cristante. Con Zalewski e Spinazzola più o meno sicuri di essere scelti sulle corsie (anche se l’esterno azzurro non sta benissimo e Celik è stato preallertato), l’abbondanza di opzioni intasa l’attacco. Dove Mourinho potrebbe disegnare di nuovo la squadra senza un centravanti di ruolo («Abraham e Belotti stanno bene, sono felici perché sono appena diventati entrambi papà, ma magari non giocano neppure stavolta, o forse giocano insieme») oppure più probabilmente rilanciare uno dei due predatori assopiti. Abraham è sembrato vispo nello spezzone giocato a Torino ed è dunque favorito su Belotti, che però in coppa ha fatto meglio con 3 reti all’attivo.
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