Febbraio era segnato sul calendario di Alessandro Florenzi come il mese de ritorno in campo. Lo ricorderà come l’incubo che riaffiora proprio quando sembrava dimenticato. Altro che countdown: il crociato di nuovo rotto chiude anticipatamente la sua stagione dandogli appuntamento con il calcio giocato per agosto. E cala un velo di frustrazione su un ragazzo di quasi 26 anni che da ottobre aspettava di ritornare in campo e invece domani mattina alle 9 entrerà di nuovo in sala operatoria.

Tutta colpa di un gesto tanto banale quanto sfortunato: durante una partitella con la Primavera, l’esterno in corsa s’è fermato, tentando un velo, e poggiando il peso sull’altra gamba, la destra. Il movimento, però, ha generato una distorsione all’altro ginocchio, il sinistro, quello operato per la ricostruzione del legamento crociato a ottobre. Subito il dolore, la terribile sensazione di una ricaduta. “Mister, ho sentito di nuovo dolore al ginocchio”, ha detto subito a Spalletti. Che ha capito. Immediati gli esami a Villa Stuart (nonostante le smentite), dove però non era presente Mariani, il chirurgo che lo ha operato. Appuntamento venerdì mattina: per sottoporsi al un nuovo intervento che segnerà un nuovo inizio, un nuovo countdown.

A tradirlo, forse, la fretta. Per strapparsi senza un vero e proprio trauma, quel legamento, doveva essere ancora fragile. Chissà che a Trigoria qualcuno non avesse già dei dubbi sui tempi, troppo stretti, del recupero: lo staff tecnico giusto due-tre giorni prima dell’infortunio, aveva preferito frenare il rientro di Florenzi. Inizialmente era stato pre allertato lo staff della Primavera sulla possibilità che sabato prossimo giocasse con i giovani contro il Crotone. Poi la frenata, lunedì. Martedì il fattaccio: che avrà ripercussioni pesanti soprattutto sulla prima squadra. Perché per Spalletti, Florenzi doveva essere il ricambio (o il titolare…) sulla corsia destra da qui a fine stagione. Addirittura la pedina in più, quella utile per dare una soluzione extra in tutti i reparti (lo aveva provato anche da vice-Nainggolan, con l’Inter all’Olimpico). E invece, lo perde di nuovo, per tutta la stagione stavolta. Senza nemmeno la possibilità di trovare alternative sul mercato. “A destra mi serviva uno come Florenzi, ho solo Bruno Peres”, sospira il tecnico. Anche lui sa che, da oggi, la rosa è ancora un po’ più corta.

(La Repubblica – M. Pinci)



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