Paulo Fonseca

NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Il secondo «triplete» di sconfitte in campionato – ora Milan, Udinese e Napoli; prima Sassuolo, Bologna e Atalanta dall’1 al 15 febbraio – non mette in pericolo immediato la panchina di Paulo Fonseca ma incide sul futuro della Roma.

L’idea è finire la stagione con il portoghese, ma per la prossima il discorso è aperto, anche se il tecnico ha contratto fino a giugno 2022. Né Zeman né Luis Enrique, trattati come reietti, avevano perso tre gare di fila in campionato.

Il 2020 è stato un «annus horribilis»: 9 sconfitte su 17 partite giocate tra campionato (8), Coppa Italia (Juve) e Europa League. La classifica dell’anno solare vede la Roma al quartultimo posto, con 3 punti in 4 partite (media 0,75); Torino e Parma hanno giocato una partita in più e conquistato 4 punti, perciò hanno una media di 0,8. Peggio Genoa (2), Spal (1) e Lecce (0).

La ripartenza post-Covid è stata terribile: tra Samp (9-9), Milan (1-6), Udinese (4-3) e Napoli (7-14) la Roma ha fatto 21 tiri in porta e ne ha subiti 32, per un totale di 5 grandi occasioni create contro 13 subite (dati Stats Zone). I giallorossi restano quinti per la miglior differenza reti, ma Gattuso ha recuperato 9 punti a Fonseca; il Milan, sesto, è a -2 e l’Hellas Verona, settimo, a -6 (scontro diretto all’Olimpico il 15 luglio). Il settimo posto significa preliminari di Europa League, che iniziano il 27 agosto (la fase a gironi partirà invece il 22 ottobre).

La dirigenza giallorossa è stata chiara con Fonseca e con la squadra: non saranno accettate figuracce. Tanti giocatori sono in partenza, molti non conoscono il loro futuro ma sono tutti professionisti e come tali devono comportarsi. Fonseca cercherà di recuperare Zaniolo in funzione dell’ottavo di finale di Europa League contro il Siviglia di Monchi, il 7 o l’8 agosto, in campo neutro, in Germania.

Nel frattempo bisogna evitare di scivolare indietro in classifica. Il vero salvagente di Fonseca è che non ci sono alternative per l’immediato. Solo se continuasse a perdere a rotta di collo Pallotta potrebbe decidere per una scelta traumatica che, però, finora ha negato. Anche perché non poteva fare altrimenti.

La situazione societaria, con il club in vendita, non aiuta ma non deve diventare un alibi. Le voci di mercato che sono uscite su Cavani – che ha un ingaggio assolutamente fuori portata – hanno un risvolto tutto uruguaiano. il dossier Roma è stato proposto da Goldman Sachs anche nel paese sudamericano, che gode di un sistema di tassazione molto favorevole per i fondi di investimento.

Impossibile dire se sono soltanto voci o se qualcosa di concreto c’è. Sicura è invece la cifra che Pallotta vuole per cedere la società: 600 milioni (debiti inclusi). E all’offerta di Friedkin – che 85 milioni li avrebbe messi come aumento di capitale a favore del club e non nella mani di Pallotta – a questo punti mancherebbero circa 100 milioni. Troppi.

(Corriere della Sera)



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