Roma-Spezia 2-0

ULTIME NOTIZIE AS ROMA SPEZIA – Parola alla difesa: due frustate al portiere Provedel, una, da corner, a inizio gara (Smalling) e una, sempre da corner, a inizio ripresa (Ibanez), e il gioco è fatto. Lo Spezia si scioglie davanti alle prime speranze e la Roma fa il suo dovere e, con una vittoria senza troppe ansie ma con molti errori, si riporta in zona Europa, a braccetto con la Juve, a meno due dalla sorprendente Fiorentina, scrive Il Messaggero.

Un successo che riaccende un po’ la squadra di Mourinho dopo le due sconfitte deprimenti contro il Bologna e l’Inter, che le hanno fatto perdere la strada verso il sogno Champions. Ci voleva, pure per non abbandonarlo definitivamente quel gruppone che punta all’Europa. Pian piano, la Roma cerca di ricostruirsi, tra alti e bassi, anche se deve fare i conti con un’emergenza che non passa mai: la situazione non migliora, peggiora.

Per adesso la vittoria contro lo Spezia la riporta su (a otto punti dal quarto posto del Napoli, a nove dall’Atalanta, che attende proprio i giallorossi sabato a Bergamo), ma la distanza verso il traguardo prezioso del quarto posto è lunga e tosta, forse nemmeno percorribile. Ma non mettiamo i punti ora. Troppe le occasioni perse in precedenza, ma Mou va avanti per la sua strada in attesa di tempi (e giocatori, per qualità e quantità) migliori, denunciando i problemi, questo sì.

Oltre ai tre punti arriva anche una prestazione di discreto livello. Fatta di buone attenzioni difensive e qualche idea in più là davanti, poi ci sono le amnesia, ma quelle sono ormai endemiche nel gruppo. La Roma con le due punte è più incisiva, più aperta, meno scolastica. Abraham e Mayoral si cercano ma si vede che l’affinità elettiva ancora non c’è. Lo spagnolo vuole giocare e a Roma resterà se avrà questa occasione.

Con il ritorno di ElSha, Zaniolo e Pellegrini, gli spazi si ridurranno? Sì. Poi dipenderà da lui e la prestazione di ieri non aiuta. La Roma ha la fortuna (e la bravura) di sbloccare subito (al 6′) il risultato e questo ha il suo vantaggio: segna Smalling, su sponda di Abraham, da inglese a inglese, e si va in discesa. E’ la prima volta che la Roma timbra entro i primi quindici minuti. I giallorossi dominano, creano e sbagliano, Abraham colpisce un altro palo, il settimo (dato Opta) da inizio stagione, ma non concretizzano e nel primo tempo si spaventano solo una volta, è bravo Rui Patricio a stoppare un incursione di Reca. Il pubblico, tanto anche stavolta, si diverte ma a un certo punto la Curva si ammutolisce. Un ragazzo di ventitrè anni si è sentito male e, dopo l’intervento con il defibrillatore, è stato trasportato al Gemelli. I tifosi in preghiera per lui.

Thiago Motta gioca la carta Verde, che lo scorso anno ha fatto impazzire i giallorossi, ai quali ha segnato tre gol e ne sa qualcosa Fonseca. Ma stavolta, l’attaccante cresciuto a Trigoria, non punge. La ripresa è come il primo tempo, arriva subito la rete della Roma, con Ibanez, sempre di testa. La difesa trionfa sotto porta e dietro regge come può e con Smalling (che a metà ripresa lascia il posto a Diawara per un affaticamento muscolare: Cristante si abbassa al centro della difesa) nonostante le sue fragilità lì in mezzo acquista maggiore sicurezza.

Arriva il solito spavento, con Manaj, che segna ma l’arbitro (con l’aiuto del Var) annulla per fuorigioco. Positive pure le prestazioni degli altri difensori, da Kumbulla a Karsdorp fino a Viña, che alla fine erano esausti. Lo Spezia sfiora il gol per rientrare in partita, questo significa che da un punto di vista della concentrazione, c’è ancora molto da migliorare. Le amnesie – come a Sofia e non solo – sono generali, non riguardano solo il reparto difensivo. Mourinho regala spazio pure a Felix Afena, che prende il posto di un volenteroso ma impreciso Mayoral. Stavolta il ragazzino non deve risolvere la partita, perché è già risolta, deve ritrovare un po’ di condizione fisica dopo il Covid. Lui corre, segna aiutandosi col braccio e, già ammonito (giallo esagerato), viene espulso e a Bergamo non ci sarà. Non può andare tutto bene, insomma. E Mou non è soddisfattissimo.



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