AS ROMA NEWS FROSINONE LUKAKU – E adesso Mourinho vuole una reazione da parte dei suoi, soprattutto sull’aspetto mentale. Perchè come ha detto il tecnico, i giocatori hanno accusato il colpo sui risultati delle prime tre partite (un solo punto) e non sono riusciti a scuotersi anche dopo la buona prestazione contro l’Empoli e la vittoria contro lo Sheriff, scrive il Corriere dello Sport.
Lo Special One in questi soli due giorni di preparazione alla partita contro il Frosinone ha lavorato sulla testa dei suoi ragazzi, spingen do per vedere un cambiamento soprattutto nell’approccio alla partita e nelle reazioni nei momenti di difficoltà nel corso dei novanta minuti: «Il pareggio a Torino in condizioni normali, visto che in Serie A squadre potenzialmente inferiori sanno fare risultato contro le big, sarebbe stato positivo ma è diventato negativo. Se fossimo arrivati lì con 7 punti sarebbe stato positivo perché l’avversario era difficile. A Genova mi aspettavo continuità e miglioramento ma non è successo», le parole di Mou.
La Roma deve voltare pagina, e dovrà farlo con ancora più difficoltà nella formazione titolare che scenderà in campo. Fuori Smalling, Kumbulla e Llorente: a Mourinho non resta che adattare uno dei due esterni difensivi a centrale per continuare a giocare con la difesa a tre, quella che dà maggiori garanzie di copertura alla porta di Rui Patricio «perché per giocare a quattro dovrei utilizzare Joao Costa titolare. Dybala non può giocare a destra in un sistema a 4 (quindi il 4-3-3, ndr)». Celik è favorito su Karsdorp per una maglia da titolare tra i tre centrali difensivi, con Kristensen e Spinazzola (Zalewski cerca un posto dal primo minuto, altrimenti giocherà giovedì prossimo contro il Servette) rispettivamente a destra e sinistra.
Non ci dovrebbero essere cambiamenti invece a centrocampo. Ci saranno Pellegrini e Paredes, quest’ultimo chiamato al riscatto dopo l’avvio deludente, con loro l’uomo più in forma della Roma: «Non mi piace parlare individualmente dei giocatori, ma ora Cristante ci dà di più – ha ammesso Mourinho –. Ha avuto un’evoluzione fantastica, nella velocità di esecuzione, non era propriamente un genio con la palla, ma è diventato più sveglio obiettivamente, è importante per noi». Per questo appare difficile che Mou si privi del suo uomo migliore in mezzo al campo per arretrarlo in difesa. In attacco invece non ci sono dubbi: dentro Dybala e Lukaku, i due chiamati a guidare la Roma e portarla al successo.
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