Stasera scenderà in campo con la maglia del Belgio contro il suo amico Daniele De Rossi, e si farà ammirare dal c.t. Antonio Conte che, sfidando regolamenti che ormai nessuno sembra più rispettare, negli ultimi mesi ha provato in tutti i modi a convincerlo a trasferirsi al Chelsea (ieri pure Hazard). Radja Nainggolan avrà su di sé gli occhi di tutti i tifosi romanisti che, perso Pjanic (oggi le visite a Torino), sperano che non sia lui il prossimo con le valigie in mano.

Le dichiarazioni con cui il belga negli ultimi giorni ha aperto ad una cessione, del resto, non sono state del tutto rassicuranti. Più che una reale volontà di andare, però, è sembrata una strategia per ottenere un nuovo aumento dello stipendio, a meno di dodici mesi dall’ultimo. Nonostante sia forte di un contratto che scadrà nel 2020 e che non prevede clausole, la Roma, rimasta scottata dalla vicenda Pjanic, ha capito che non può permettersi un nuovo passo falso, che sarebbe difficile da spiegare anche a Luciano Spalletti, e che un muro contro muro non servirebbe a nessuno. Per questo, nonostante le ultime dichiarazioni del d.s. Sabatini («non consiglio a nessuno dei giocatori di venire a chiedere un aumento dell’ingaggio»), la soluzione più probabile è che Nainggolan, che un paio di giorni fa ha avuto un confronto con il d.g. Baldissoni, venga accontentato e che il suo ingaggio sia aumentato dagli attuali 3.5 milioni netti (compresi i bonus) fino ad oltre 4.

Una strategia obbligata che non riguarderà solo il belga, ma anche altri due pezzi pregiati della rosa a disposizione di Luciano Spalletti. Uno è Kostas Manolas e l’altro è Kevin Strootman. Tra i top player romanisti il difensore greco è quello che guadagna di meno: circa 1.5 milioni a stagione fino al 2019, che saranno quasi raddoppiati in virtù di una vecchia promessa fatta da Sabatini. Sarà lui il pilastro della difesa, in attesa del ritorno di Ruediger che rientrerà in autunno a causa della rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro.

L’altro gioiello da mettere al riparo è Kevin Strootman, che ha il contratto in scadenza nel 2018. Dell’olandese ha parlato nei giorni scorsi anche James Pallotta, indicandolo come il prossimo capitano romanista dopo il ritiro di Francesco Totti. Una vecchia promessa anche questa, fatta quando l’olandese era nel tunnel della riabilitazione dopo la seconda delle tre operazioni al ginocchio a cui si è sottoposto negli ultimi due anni vissuti lontani dal campo. Già in quel periodo si era parlato di rinnovo in bianco, un gesto di stima incondizionata che poi non si è concretizzato proprio perché Strootman voleva avere la certezza di tornare quello di un tempo. Ora la situazione è cambiata, e la parte finale della stagione appena conclusa gli ha dato ragione: e anche se, per sua stessa ammissione, era ancora lontano dall’essere al 100%, il suo completo recupero può paragonarsi a tutti gli effetti ad un nuovo acquisto. Un motivo in più per blindarlo.

(Corriere della Sera – G. Piacentini)



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