Rasmus Kristensen

CALCIOMERCATO AS ROMA KRISTENSEN – In una Roma bollente più o meno come Casablanca, fa impressione vedere Rasmus Kristensen in giacca blu e cravatta scura per il suo primo giorno in giallorosso, scrive La Gazzetta dello Sport. Quanto basta perché possa raccontare la propria soddisfazione: «Sono orgoglioso di entrare a far parte di questo storico club – dice –. Sono un giocatore forte fisicamente, potente, capace di correre, lottare molto, ma soprattutto sono un giocatore che dà tutto per il club. I risultati internazionali raggiunti dalla Roma hanno avuto un peso nella mia scelta. E poi c’è Mourinho, un grande tecnico, uno dei migliori di sempre, per cui non vedo l’ora di lavorare con lui, di imparare e capire il calcio attraverso i suoi occhi».

Il sorriso del general manager Tiago Pinto (sondato dal Tottenham) è un manifesto programmatico. D’altronde, in due anni venduto per oltre cento milioni, portando a casa acquisti spesso a zero. L’ultimo dei quali è proprio Kristensen. «Rasmus è un calciatore che abbiamo seguito a lungo, anche nelle sue esperienze calcistiche precedenti: finalmente abbiamo avuto l’opportunità di portare a Roma un ragazzo maturo, con un bagaglio importante, nonostante la giovane età. Siamo convinti che la nostra difesa risulterà più forte e la nostra rosa più competitiva».

Messaggio chiaro: nonostante i piedi sul tavolo di José Mourinho – segno di fretta – la rosa «è più competitiva». D’altronde, proprio nel giorno in cui la Uefa ufficializza l’ok al lavoro fatto sui conti della Roma al 30 giugno 2022 (per il 2022-23, a causa delle nuove regole, ci sarà una multa da pagare), con Kristensen la dirigenza ha ufficializzato il quarto arrivo, dopo quelli di Aouar, Ndicka e il ritorno di Llorente. Morale: ancora prima che il mese di luglio arrivi al giro di boa, la società giallorossa si è mossa sia sulle cessioni che sugli arrivi più degli altri, senza aver perso dei big e senza azioni di forza. Per fare alcuni esempio, l’Inter ha perso Dzeko, Brozovic, Skriniar e sta per perdere Onana; il Milan (oltre a Ibrahimovic) Tonali e Diaz; la Juve ha messo fuori rosa Bonucci, il Napoli (oltre all’allenatore) ha salutato Kim, la Lazio invece Milinkovic.

Insomma, in un periodo per tutti di lavori in corso, la Roma si è portata parecchio avanti, anche se deve aggiungere due tasselli importanti: il centravanti (e la prossima settimana fra Scamacca e Morata se ne saprà di più) e la mezzala (e la prima scelta Sabitzer sta cercando di capire se al Bayern Monaco troverà spazio oppure se sarà meglio che vada altrove, consentendo ai giallorossi di puntare a un talento come Renato Sanches).

E a proposito di uscite, con l’arrivo di Kristensen proprio dai terzini potrebbe arrivare un nuovo tesoretto. Se la Roma ha deciso di non cedere Celik, chi è fuori dal progetto è Karsdorp, per cui stanno arrivando sondaggi arabi e di società francesi. Il prezzo fissato è intorno ai 7-8 milioni. È senz’altro in uscita anche Reynolds (piace al Westerlo e a club inglesi) e Vina (con cui è in piedi una trattativa col Bournemouth). Discorso a parte quello per Spinazzola. Se i sauditi dell’Al Shabab insisteranno, arrivando a 10 milioni, un altro affare si potrebbe chiudere.

D’altronde ormai il “modus operandi” della società giallorossa appare evidente. Spesso i rinforzi possono arrivare in prestito gratuito (o con poco esborso) oppure svincolati. Sull’altro fronte, invece, le cessioni sono state numerose e non solo finalizzate a fare delle plusvalenze. Gli introiti, infatti, sono stati superiori a cento milioni, senza contare il monte ingaggi abbassato. Tutto questo senza far perdere di competitività a una rosa che nelle ultime due stagioni ha raggiunto altrettante finali di Coppe europee, vincendo la Conference League. Quanto basta perché la Roma possa essere ottimista.



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