Nel quarto di Coppa Italia, con il turno secco all’Olimpico (previsti almeno 20.000 spettatori), c’è in palio la Lazio, promossa in semifinale grazie all’impresa di San Siro. Dopo l’impegno di coppa, in calendario 4 gare di campionato e 2 di Europa League. Il 1° ostacolo risulta sicuramente il più semplice: stasera (ore 21) l’ospite è il Cesena terzultimo in serie B e quindi coinvolto nella zona retrocessione. Ma, proprio pesando l’avversario (comunque imbattuto nel 2017: 2 pari di fila in campionato e 1 vittoria nell’ottavo di coppa), i giallorossi non si possono permettere di fare cilecca, come accadde nella scorsa edizione, fuori in casa e dopo i calci di rigore nell’ottavo contro lo Spezia. L’obiettivo è dunque scontato e al tempo stesso coinvolgente: la doppia semifinale, raggiunta l’ultima volta 3 anni fa con Garcia in panchina, per andare a sfidare i biancocelesti di Inzaghi. Il primo appuntamento tra un mese, mercoledì 1° marzo.
PERCORSO OBBLIGATO La Roma ha già alzato 9 volte il trofeo (17 le finali). L’ultimo nel 2008, proprio con Spalletti. Che, deluso dal ko inaspettato di domenica a Marassi contro la Sampdoria, vuole subito il riscatto e di conseguenza la qualificazione. La prestazione di Genova non è piaciuta al toscano che, senza chiamare in causa le gaffe dei singoli, ha evidenziato il passo indietro della Roma nel comportamento non da squadra e nell’atteggiamento eccessivamente passivo. Ai giocatori, però, ha ricordato anche che il Cesena non è affatto da sottovalutare: la formazione di Camplone, prudente nel suo 3-5-2, ha già eliminato, vincendo in trasferta, sia l’Empoli che il Sassuolo, esaltandosi insomma contro chi gioca in A. Non c’è bisogno, insomma, di tornare indietro fino all’unico precedente di questa sfida, il 28 agosto del 1996, con allenatore Carlos Bianchi: 3 a 1 per i bianconeri che, sfruttando il turno secco in casa, eliminarono i giallorossi ai sedicesimi dal torneo.
TURNOVER SCONTATO Spalletti, pur non snobbando la rivale, si prepara a cambiare ancora la Roma. La rotazione coinvolgerà 5 o 6 titolari, anche per permettere a chi gioca sempre di riposare in vista del ciclo terribile: dentro Alisson, il portiere di coppa, Mario Rui, usato per la prima volta proprio nell’ottavo contro la Sampdoria, Manolas, risparmiato domenica in campionato, Paredes, rimasto a Trigoria solo perché nessun club ha presentato l’offerta giusta, El Shaarawy, abituato di solito a entrare in corsa, e probabilmente Totti, utilizzato a Genova solo nel finale di partita. Con l’ingresso del capitano, e con Dzeko confermato centravanti, è possibile il ritorno al 4-2-3-1. Nella linea a 4, Ruediger farebbe il terzino. Non è da escludere la conferma, al centro della difesa, di Vermaelen. L’alternativa è Juan Jesus.
PRIMA VOLTA La novità, nella lista dei 21 convocati, è Grenier, l’unico acquisto del club giallorosso nella sessione invernale di mercato. Non è da escludere il suo debutto. Oltre a Paredes, vicinissimo all’addio fino a lunedì sera, nell’elenco figura anche Gerson che ha rifiutato il trasferimento al Lille ed è rientrato in serata nella capitale. La rosa, insomma, è quasi al completo: mancano solo Florenzi (da ieri lavora con la Primavera di Alberto De Rossi) e Salah (oggi giocherà la semifinale di Coppa d’Africa contro il Burkina Faso). Non ci sarà, ovviamente, Seck, ceduto in prestito al Carpi nell’ultima giornata delle trattative. In giallorosso solo 1 presenza (90 minuti): l’8 dicembre a Bucarest in Europa League contro l’Astra Giurgiu.
(Il Messaggero – U. Trani)
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