AS ROMA NEWS PRIMAVERA DE ROSSI – Questa sera a Reggio Emilia Alberto De Rossi allenerà per l’ultima volta la sua Roma Primavera. Una storia d’amore durata 19 anni che potrebbe culminare con lo scudetto in caso di vittoria nella finalissima contro l’Inter di Chivu. Regalo unico e speciale per un tecnico rimasto fedele a uno dei migliori settori giovanili italiani che ha sfornato talenti su talenti. Sarebbe il quarto titolo vinto che si andrebbe ad aggiungere a due Coppa Italia e due Supercoppe, scrive Il Messaggero.
I trofei, però, non sono mai stati il suo pallino perché sin dal 1993, quando per la prima volta mette piede a Trigoria, Alberto ha come obiettivo finale quello di formare i giovani. La chiamata di Bruno Conti arriva in un luglio bollente di 29 anni fa poco prima del compleanno del figlio Daniele, Alberto ha 36 anni e la Roma ha bisogno di un tecnico che possa guidare le squadre giovanili.
Lui accetta e firma il contratto con Agnolin ma nessuno all’epoca avrebbe potuto pensare che Trigoria sarebbe diventata la sua seconda casa. Ha così cominciato dai Pulcini classe 1984 in cui giocavano Aquilani, Corvia, Ferronetti e altri ragazzi che si sono poi imposti nel calcio che conta. Ha tenuto lo stesso gruppo per quattro anni fino ad arrivare allo scudetto con i Giovanissimi Nazionali a Catania.
Nel 2003, dopo aver allenato tutte le categorie giovanili, approda in Primavera dove tra le sue mani passano i calciatori del futuro: da Cerci a Calafiori passando per Corvia, Curci, D’Alessandro, Caprari, Florenzi, Romagnoli, Lorenzo e Luca Pellegrini, Verde, Tumminello fino ad arrivare a Zalewski l’ultimo che si è imposto in Serie A. Nicola in pochi mesi si è ritagliato un posto fondamentale nella Roma di Mourinho, scavalcando nelle gerarchie Viña e diventando un titolare inamovibile al pari di Spinazzola.
È stato tra i protagonisti della vittoria della Conference League, merito del lavoro portato avanti da De Rossi in sintonia con tutti i tecnici che si sono avvicendati negli ultimi anni. Ed è sempre grazie ad Alberto che Felix, Tripi, Volpato e Bove hanno trovato spazio nelle ultime due stagioni e conquistato la fiducia di un allenatore plurivincente con Mourinho.
Dal 2003 sono stati oltre 50 i calciatori della Primavera della Roma lanciati in prima squadra da De Rossi e che hanno disputato almeno una partita ufficiale. Risultati unici nel calcio giovanile ottenuti grazie alla costanza e alla scelta sia professionale sia personale di non cambiare mai categoria per 19 anni: «Preferisco formare i giovani e dare loro tutti gli strumenti necessari per fare il salto. Non solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano». Le occasioni per salutare ci sono state, dai club di Serie B che lo avrebbero ingaggiato senza pensarci un istante fino ad arrivare alla Roma stessa che un paio di volte lo ha chiamato ad allenare la prima squadra. Lui, però, ha sempre rifiutato per non creare problemi al figlio Daniele.
Un uomo discreto, sereno anche nelle situazioni più spinose, in grado di insegnare calcio a ragazzi che da un momento all’altro potrebbero trovarsi con il mondo ai loro piedi. Ha insegnato educazione, rispetto e senso di appartenenza per la Roma tramandando la storia e l’importanza del club anche a chi non si era reso conto di dove fosse capitato.
Oggi Alberto chiuderà uno dei capitoli più importanti della sua vita professionale con circa 550 partite all’attivo e lo farà con una finale: lasciare la Roma con lo scudetto cucito sulla maglia sarebbe solo la ciliegina sulla torta di uno straordinario lavoro. In pole per prendere il suo posto c’è Federico Guidi, ex allenatore della Fiorentina Primavera e del Teramo, caldeggiato dal responsabile del settore giovanile Vincenzo Vergine. Tra i nomi in lizza anche quello di Alberto Aquilani che alla Roma non riuscirebbe a dire di no, anche se le sue ambizioni sono di approdare nel calcio professionistico.
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