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Rassegna stampa

Roma, qua la mano: Mourinho ha trovato la formula giusta per esaltare Abraham

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AS ROMA NEWS MOURINHO – Effetti immediati del derby: per quelli che la colpa è sempre degli allenatori, il dito indice si sposta da José Mourinho a Maurizio Sarri, crucifige. José invece scende per un attimo dalla sbarra del reo, per il dispetto di chi lo aspettava al varco, gli stessi che lo criticano pure per Roma-Lazio: come si permette di zittire il pubblico che fa gli olé al 43′, mica si spegne così la passione popolare, cattivo, scrive Il Messaggero. Andassero allo stadio qualche volta, capirebbero che razza di passioni impetuose provoca da sempre José Mourinho, infatti è proprio quello il segreto del suo successo, anzi la sua unicità.

Comunque nelle prossime settimane capiremo se il verdetto del derby, e della stagione, ha convinto i presidenti che in realtà, dopo aver scelto Mourinho e Sarri, l’unica è seguirli fino in fondo. Sia il Mourinho trionfatore, sia il Sarri seppellito da tre gol in 40′, certo. Altrimenti l’operazione sarà stata un’assurdità da chef impazziti, come spargere scaglie di tartufo su un gelato alla fragola, o il ketchup su uno spaghetto alle vongole, insomma americanate.

Friedkin e Lotito sono chiamati a una seconda fase, dopo un anno di studio. Hanno le risorse per soddisfare le richieste dei loro tecnici, o sono un po’ troppo, per loro? Lo dicano. Servono sacrifici illustri, o calcolati, ossia ad esempio le cessioni di Zaniolo e Milinkovic-Savic? Non sarebbe una bestemmia o una dichiarazione di resa, anzi avrebbe avere un senso tecnico, se poi arrivassero scelte felici negli acquisti.

Quello della Lazio è un sacrificio obbligato dall’indice di liquidità, altrimenti non può muoversi; quello della Roma sembra suggerito dai conti e dalla recente parabola di Zaniolo, che non deve aver dato segnali di grande continuità, negli allenamenti e nel comportamento. Senza di lui si può stravincere il derby, è il messaggio per il fanciullo. La Roma riflette. Anche sul dover assistere Mourinho sul mercato, con due centrocampisti, un paio di attaccanti, esterni di difesa. Questo sarebbe rafforzarsi.

Come alla Lazio: andranno via almeno in cinque e Sarri chiede rinforzi in ogni settore, ha fatto nomi e cognomi. Lotito cosa ne pensa? Il nodo è quello. Per alcuni, il nodo sarebbe addirittura un gioco della torre: Sarri o Tare, visto che i due non sono in sintonia? Interessante questione.

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E Mourinho, se si preparasse un altro anno da sangue sudore e lacrime, avrebbe ancora un senso? No. E’ arrivato il momento delle scelte. Più radicali e più onerose di un anno fa, quando gli allenatori furono una foglia di fico. Che durò un’estate, ovviamente. Almeno, con quella di Abraham, la Roma ci ha vinto il derby.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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