Edin Dzeko

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini/A. Pugliese) Il problema, in fondo, adesso è dimenticare. Si può perdere col Barcellona, ma il senso di ingiustizia che ha accompagnato la Roma nel dopo partita ha pochi precedenti in partite europee. Persino Malagò – da presidente del Coni e quindi numero uno dello sport italiano – ha sancito con diplomazia: «Il 4-1 è stato un risultato bugiardo».

PALLOTTA E FERGUSON – Vero. E se il d.s. Monchi non dà ancora per certa l’eliminazione («Abbiamo già battuto il Chelsea 3-0 e in casa, in Europa, non abbiamo subito neppure un gol»), la testa di Di Francesco è già al match di domani contro la Fiorentina, dove è atteso anche il presidente Pallotta, in arrivo stamattina per restare forse fino al derby, ospitando tra l’altro Alex Ferguson in tribuna nel ritorno col Barça. Anche la partita coi viola, però, è con vista Champions, perché la qualificazione alla manifestazione per la prossima stagione è da blindare.

NAINGGOLAN E UNDER K.O. – I problemi però non mancano. Under non recupererà dall’infortunio muscolare occorsogli in Nazionale e quindi sembra lavorare più per il derby – previsto il 15 aprile – che per Fiorentina e Barcellona. Qualche speranza in più ce l’ha Nainggolan, anche se nessuno vuole rischiare ricadute e quindi è assai probabile che contro la formazione viola resti ancora fuori. Morale: Di Francesco vive ore di riflessione. Perché, se è vero che il fascino di una possibile rimonta contro il Barcellona da consumare martedì è senza confronto, la difficoltà dell’impresa – a 5 giorni dal match con la Lazio – renderebbe consigliabile forse temperare le ambizioni e puntare soprattutto a battere la Fiorentina. Cosa di per sé già non banale, visto che la squadra di Pioli è reduce da 5 vittorie consecutive. Per questo – rispetto alla sfida con Camp Nou – è possibile ipotizzare l’utilizzo dall’inizio di Juan Jesus in difesa al posto di uno dei due centrali, l’impiego da titolare di Gerson a centrocampo (tra l’altro il brasiliano all’andata fu autore di una doppietta) e il rilancio di Defrel in attacco sulla fascia destra d’attacco, magari facendo coppia speculare con El Shaarawy. Più difficile la scelta del centravanti. Dzeko è l’unico che dà certezze di rendimento (è già arrivato a 19 reti stagionali), ma non è esclusa una staffetta con Schick che, dopo non aver giocato neppure un minuto finora in Champions, vorrebbe trovare spazio in campionato per verificare la sua crescita.

PELLEGRINI E BALOTELLI – Chi crescerà di sicuro sembra Luca Pellegrini. Il 19enne terzino sinistro – appetito da tanti club – ha praticamente definito il rinnovo con la Roma. Ieri la dirigenza ne ha parlato col procuratore, che non è uno qualsiasi, bensì Mino Raiola. Ovvero proprio la persona che a gennaio aveva offerto Balotelli al d.s. Monchi. Possibile che l’offerta sia ripetuta ma – con Dzeko e Schick in rosa e una Champions da conquistare – occorre prima dare il via a grandi manovre.



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