Rui Patricio

CALCIOMERCATO AS ROMA – La gara di questa sera (ore 19, diretta su Sky e su RomaTv+ sul sito della società) a Frosinone contro gli ungheresi del Debrecen (4 mila i posti disponibili per i tifosi, che potranno accedere solo con Green Pass o tampone fatto nelle ultime 48 ore), chiuderà la prima parte del ritiro romanista, cominciato il 6 luglio con il raduno a Trigoria, scrive il Corriere della Sera.

Domani i giallorossi voleranno in Portogallo per la seconda parte della preparazione: durante questo periodo affronteranno il Porto (28 luglio), Siviglia (31), Betis (7 agosto) più un’altra avversaria ancora da definire per arrivare al meglio alla prima gara ufficiale della stagione, il 19 in Conference League. Dopo quasi venti giorni di lavoro è già tempo di qualche bilancio, con la consapevolezza che manca tantissimo alla fine del calciomercato, (martedì 31 agosto) e che tra più di un mese la rosa della formazione giallorossa potrebbe essere rivoluzionata.

COSA VA Il segno più in casa romanista riguarda senza dubbio José Mourinho. «Non deve essere la Roma di Mourinho ma dei romanisti», aveva detto nel giorno della sua presentazione lo Special One. Facile a dirsi, (quasi) impossibile a farsi, perché è lui il vero catalizzatore: se si parla della Roma, in questo periodo, è per il suo allenatore e non per quello che i calciatori fanno in campo. Ci ha messo pochissimo Mourinho a prendersi la Roma e a rivoluzionare Trigoria: dal maxi schermo in campo al drone che riprende gli allenamenti, non c’è cosa che non sia approvata da lui. Il carisma è anche la chiave che il portoghese sta utilizzando per entrare nella testa dei calciatori: Dzeko e Mkhitaryan sono i leader «recuperati», Mancini e Zaniolo sono quelli che grazie a lui stanno già crescendo, Pellegrini è il capitano confermato e in attesa del rinnovo del contratto che dovrebbe arrivare prestissimo, anche grazie ai colloqui avuti con Mourinho in questi giorni. Tra le cose positive anche il buon precampionato di alcuni giovani: Darboe ha convinto subito (e firmerà il rinnovo per quattro anni), Zalewski (a segno contro la Ternana), Bove e Feratovic si sono messi in evidenza.

COSA NON VA Tra le note negative c’è sicuramente il fatto che Mourinho ha visto una squadra che deve crescere molto sotto il profilo della personalità e della «fame» di vittoria. Proprio per questo ha chiesto ai suoi fin da subito allenamenti ad alta intensità e giocatori di esperienza come Rui Patricio (arrivato), Xhaka (dovrebbe aggregarsi in Portogallo) e Vina (arriverà nelle prossime ore). La rosa ancora incompleta può diventare un problema, così come la lunga lista di esuberi (Pedro, Nzonzi, Pastore, Fazio, Santon, Coric e Bianda) che stanno bloccando il mercato. L’infortunio di Spinazzola è un danno gravissimo, le condizioni di Veretout (ha ancora fastidi muscolari a quasi tre mesi dalla sua ultime partita) preoccupano, così come la poca affidabilità di Calafiori. C’è poi da chiarire la posizione di Florenzi (resta o va via?) e di Smalling, con cui in passato Mourinho ha avuto qualche problema.



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