Rassegna stampa
Roma regina dell’1-0: sette vittorie di corto muso e 21 punti d’oro per sognare l’Europa

AS ROMA NEWS RANEIRI – Sette vittorie per 1-0, ventuno punti preziosi e una certezza: questa Roma sa soffrire e colpire quando serve. La squadra di Claudio Ranieri si è guadagnata un primato in questa stagione di Serie A: è la formazione con più successi per 1-0, superando Napoli (6) e Fiorentina (5), e avvicinandosi a uno dei record storici del club, riporta Il Corriere della Sera.
Il primo 1-0 stagionale porta la firma di Paulo Dybala e risale ancora ai tempi di Ivan Juric, contro il Torino. Una magia della Joya, che approfittò di un errore di Linetty e saltò anche il portiere Milinkovic-Savic, regalando il quarto e ultimo successo dell’era Juric in dodici partite tra campionato e coppe.
Poi, con l’arrivo di Ranieri, la Roma ha messo il turbo e soprattutto ha riscoperto l’arte del “corto muso”. Nelle ultime dieci giornate sono arrivati ben sei 1-0:
- Un rigore trasformato ancora da Dybala a Venezia
- Una punizione vincente a Parma
- Un sinistro micidiale dopo appena 22 secondi a Empoli firmato Soulé
- Due reti decisive di Dovbyk contro Cagliari e Lecce
- Il tocco sottoporta di Shomurodov contro il Verona, approfittando del blackout di Coppola e Ghilardi
Una squadra concreta contro le pericolanti
Tutti successi maturati contro squadre in lotta per non retrocedere, che testimoniano la nuova identità della Roma di Ranieri: cinica, solida e concreta, capace di capitalizzare al massimo anche le partite più complicate.
Con questi risultati, i giallorossi si avvicinano a un altro traguardo: nella storia del club solo cinque volte sono stati registrati più successi per 1-0 in una singola stagione. I record appartengono a Pugliese (1965-66) e Liedholm (1974-75), che chiusero l’anno con 9 vittorie per 1-0. Un primato che Ranieri, con ancora cinque giornate da giocare, può seriamente ambire a eguagliare o superare.
Il valore del dettaglio
I numeri confermano una tendenza: questa Roma non incanta per spettacolo, ma ha imparato a gestire i momenti, a soffrire insieme, e soprattutto a vincere anche senza brillare. Una dote che spesso fa la differenza quando si lotta per obiettivi pesanti. E chissà che, di corto muso in corto muso, non si arrivi davvero in Europa.
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