AS ROMA NEWS RENATO SANCHES – È il momento della rivincita, adesso o mai più. Renato Sanches ha sulle spalle il peso delle aspettative dei tifosi, di Mourinho e del general manager Tiago Pinto. Quest’ultimo si è assunto la responsabilità dell’ingaggio, sollevando tutti (tecnico e società) da un possibile fallimento. Sì, perché l’ex Psg ha una storia clinica fatta di infortuni, stop e lesioni muscolari. Puntarci è stato un azzardo che fino ad oggi non ha pagato, scrive Il Messaggero.
Sei presenze per un totale di 139 minuti tra Serie A e Coppe. Praticamente una partita e mezzo, un apporto marginale nei 16 match giocati fino ad oggi. Ecco perché alla ripresa del 26 novembre contro l’Udinese, Renato sarà il calciatore più atteso assieme a Pellegrini. Sarà quell’elemento che dovrà fare la differenza nel reparto, il centrocampista box to box in grado di penetrare in area e fare male, ma anche aiutare nella fase difensiva. Le sue qualità hanno stregato Tiago Pinto già quando il dirigente era al Benfica, se ne è innamorato e non si è mai tolto dalla testa la voglia di vederlo giocare in una sua squadra.
Nessuno si aspetta 10 o 15 partite consecutive giocate per intero, andrà pianificata una strategia per farlo riposare e non rischiare nuovi infortuni. Inoltre, dovrà cambiare registro anche rispetto alle ultime tre apparizioni contro Lecce, Slavia Praga e Lazio. È apparso impalpabile, senza guizzi e fantasia. Non ha fatto la differenza anche quando avrebbe potuto. Evidentemente ancora non era pronto a lasciarsi andare dopo la riatletizzazione che medici e preparatori atletici hanno pianificato per lui a seguito della pre-lesione subita contro lo Sheriff il 21 settembre.
Il portoghese è ripartito praticamente da zero, su di lui è stato fatto lo stesso lavoro atletico che solitamente viene eseguito in estate sui calciatori. Proprio perché è arrivato a Trigoria a metà agosto, mentre prima, quando era al Psg, non si è mai allenato con i titolari, ma solo con gli esuberi in procinto di essere ceduti. Questo ha contribuito a renderlo ancora più fragile e, dunque, in accordo con Mourinho è stato deciso di “resettarlo” atleticamente. Non è ancora chiaro se questa strategia porterà i suoi frutti, molto dipenderà dal giocatore che dovrà sentirsi libero di sfruttare il proprio corpo nel migliore dei modi. Ci sarà tempo a partire da dopo la sosta, perché il calendario prevedere un tour de force senza interruzioni fino al 17 marzo.
Si alternerà con Pellegrini nel 3-5-2, anche il capitano è estremamente fragile e un’alternativa che possa farlo rifiatare potrebbe evitargli nuove ricadute. Non solo, perché potrebbero alternarsi anche Paredes e Cristante in mediana, quest’ultimo costretto a giocare mezzala pur preferendo il ruolo di centrale di centrocampo. Insomma, più scelta per Mourinho che però dovrà valutare sempre il rendimento dei singoli.
Perché il più grande equivoco della Roma costruita negli ultimi due anni, è che ci sono nomi dall’indubbio passato di qualità, ma che rischiano di essere solo delle preziose figurine per via degli infortuni. Da Renato Sanches, passando per Dybala, a cui si aggiungono Smalling e Pellegrini, giocatori che potrebbero fare la fortuna dei giallorossi ma solo in condizioni ottimali. Su alcuni ci ha scommesso direttamente Tiago Pinto, altri sono l’eredità di passate gestioni. A José il compito di far funzionare tutto per riportare la Roma in Champions dopo cinque anni.
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