Renato Sanches

AS ROMA NEWS PELLEGRINI RENATO SANCHES – C’è tanta Roma che ha fretta di sprigionare energia. La sosta servirà anche a questo, a perfezionare cioè la condizione atletica di alcuni. Non gente qualsiasi, eh. Sentite per esempio un quintetto possibile di centrocampo: da destra a sinistra Kristensen, Bove, Paredes, Aouar, Zalewski, scrive il Corriere dello Sport.

Contro l’Udinese, alla ripresa del campionato, potrebbero andare tutti in panchina per lasciare spazio inizialmente a Karsdorp, Renato Sanches, Cristante, Pellegrini e Spinazzola. Dieci uomini per cinque caselle. Un bel vedere.

La differenza è proprio nel cuore della squadra. Renato Sanches ha già giocato tre spezzoni di partita nell’ultima settimana, 28 minuti in campionato e 13 in Euroleague. Ma con un paio di settimane di allenamenti migliorerà la condizione e potrà finalmente giocare titolare, come non gli capita dal 21 settembre.

Due mesi, mica uno scherzo, nei quali oltre al vero infortunio (il secondo dall’arrivo alla Roma) ha dovuto combattere contro la paura delle recidive. Poco dopo si è fermato il capitano, Lorenzo Pellegrini, tradito dalla «storia clinica» e quindi dal flessore stregato. La sua ultima apparizione è datata 5 ottobre quando Mourinho lo inserì dopo l’intervallo all’Olimpico contro il Servette: in 13 minuti, prima di infortunarsi alla coscia, Pellegrini segnò un gol e produsse un assist. Serata surreale, costata un mese e mezzo di stop.

Lorenzo ha sofferto nelle settimane in cui è rimasto fuori, anche se nella vita privata lo ha allietato la nascita del terzo figlio Nicolò. Ma ha potuto constatare che i tifosi della Roma sono quasi tutti dalla sua parte, soprattutto nelle ore in cui è stato tirato dentro a una storia squallida da Fabrizio Corona.

Si è gestito con calma, sperando di chiudere la stagione delle ricadute: il problema allo stesso muscolo si affaccia periodicamente da due anni e mezzo, cioè da quando saltò l’Europeo a causa di una banale esercitazione nell’ultimo allenamento prima del via. Da allora ha saltato per problemi fisici 38 partite con la Roma, in pratica un campionato intero, di cui 10 in questa stagione.

Considerando la squalifica che gli ha fatto saltare la prima giornata contro la Salernitana, il Pellegrini edizione 2023/24 si è visto solo per 325 minuti spalmati in 5 presenze (su 16 partite totali). Ieri però ha svolto il primo allenamento serio, dopo essere andato in panchina per amor di patria nel derby. D’ora in avanti non potrà giocare tutte le volte ma almeno partirà titolare contro l’Udinese il 26 novembre indossando la fascia di capitano, recentemente finita sul braccio del vice Mancini.

Con Pellegrini e Renato Sanches la Roma sarebbe (sarà) finalmente una squadra da primi posti, almeno dalla mediana in su. Per essere competitiva nella lunga durata però dovrà augurarsi di non perdere troppo a lungo i suoi giocatori principali – Dybala per esempio – e soprattutto recuperare la colonna della difesa, Chris Smalling, che ancora sembra piuttosto lontano dal rientro agonistico.

Su questo fronte appare scontato un intervento sul mercato di gennaio per consegnare a Mourinho un’alternativa: con Kumbulla ancora convalescente dopo l’operazione al ginocchio e N’Dicka pronto a partire per la Coppa d’Africa, vengono meno le opzioni per insistere sulla difesa a tre. Il problema diventa urgente proprio nel periodo più difficile del campionato, calendario alla mano: le prime partite del 2024 saranno contro Atalanta e Milan e seguiranno di pochi giorni le salite contro Napoli e Juventus.



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