CALCIOMERCATO AS ROMA PAREDES DE ROSSI – «Bentornato a casa amico mio. Questo numero ‘te queda pintado’». Tradotto: questo numero sembra dipinto su di te. Miglior ritorno, Leandro Paredes, non poteva riceverlo. Perché non solo la Roma ha creduto in lui quando l’argentino sembrava ormai destinato ad un calcio periferico (Turchia), scrive Il Messaggero.
Ma nel riabbracciare Trigoria, c’è stato anche il via libera per indossare la maglia numero 16, quella che è stata per 18 anni di un certo De Rossi: «Ho scelto la 16 ma prima ho chiesto a Daniele se fosse d’accordo». Nemmeno a dubitarlo. I due sono amici, è a Leandro che De Rossi deve la possibilità di aver perfezionato la passione per il Boca Juniors che cullava da ragazzo, tanto da finire la carriera proprio alla Bombonera.
Un percorso opposto quello di Paredes che al Boca è nato prima di trasferirsi in Europa. Proprio alla Roma, quando venne parcheggiato al Chievo perché l’ex ds Sabatini aveva finito gli slot degli extracomunitari. Tredici partite con la Roma di Garcia prima di essere girato in prestito all’Empoli dove Giampaolo gli cambia la carriera. Sino a quel momento Leandro, che al Boca giostrava addirittura da trequartista, veniva considerato una mezzala: il tecnico lo trasforma in regista.
Dopo l’ottima annata in Toscana, l’argentino torna a Roma. Spalletti lo studia, lo apprezza anche se gli rimprovera di giocare spesso con un tocco in più. La logica delle plusvalenze lo vede ceduto allo Zenit. Due anni in Russia, poi al Psg dove vince 9 trofei e sfiora la Champions, persa da titolare contro il Bayern Monaco. Si rifà vincendo la coppa del Mondo in Qatar ma l’esperienza alla Juventus è molto deludente.
Ora torna a Roma. Con grande entusiasmo e le idee chiare: «Sono convinto che si possa vincere. Mourinho mi ha detto di mettermi subito a disposizione perché tra pochi giorni inizia il campionato. Dybala? Da quando ha saputo che la Roma mi voleva, mi ha chiamato tutti i giorni». Con l’arrivo di Paredes e Renato Sanches, Mourinho ha sei giocatori per tre posti e può alternarli a seconda delle necessità. Cristante e Paredes saranno la coppia di mediani, mentre il quartetto Pellegrini-Aouar-Bove-Renato Sanches, aumenterà le opzioni tra gli interni. A proposito del portoghese, se giocherà il 55% delle presenze l’obbligo di riscatto è fissato a 11 milioni. Se gioca più del 75% delle presenze l’obbligo sale a 14. Lui è già contento così: «Sono felice della fiducia. Ogni giocatore vorrebbe essere allenato da Mourinho».
I due calciatori del Psg confermano anche la rivoluzione che lo Special ha in mente per questa stagione. Più possesso-palla, costruzione che parte dal basso, qualità a discapito della quantità. Sarà curioso capire come si cercherà di ovviare alla mancanza di Matic che regalava uno schermo non indifferente alla difesa la quale ora, inevitabilmente, senza la protezione del serbo, sarà più esposta agli uno contro uno. Ma con Paredes in campo non mancherà certamente la capacità di verticalizzare. Tra l’altro proprio in una mediana a tre (non contando gli esterni), l’argentino dà il meglio di sé, quando può agire da regista arretrato.
Paredes infatti predilige giocare sul corto e fare avanzare la squadra palleggiando. Con lui, la Roma dovrebbe finalmente avere la capacità di venire fuori dal pressing grazie alla costruzione bassa della manovra e non affidarsi al lancio di Mancini dalle retrovie, come accaduto spesso negli ultimi due anni. Una cosa è certa: ora José ha il suo regista.
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