Nicolò Zaniolo

Su la maschera, Nicolò. Il carnevale è finito, la pandemia quasi, ma la microfrattura al naso consiglia prudenza: e così Zaniolo giocherà con una protezione sul viso contro l’Atalanta, scrive il Corriere dello Sport. La scelta non è definitiva ma appare scontata. «Si sente più sicuro, mi ha detto che non gli dà alcun fastidio» ha raccontato il tecnico ortopedico Daniele De Maldè.

La mascherina in carbonio, già utilizzata alla Roma da Pellegrini e Dzeko, pesa solo 20 grammi ed è stata disegnata su misura grazie a una scansione del volto dell’atleta registrata poi in laboratorio: «Non oscura la visuale, un paio di occhiali pesa di più. Nicolò è rimasto sorpreso positivamente dopo averla provata».

La cosa importante è che Zaniolo giochi senza paura. Ne ha bisogno dopo una settimana molto particolare, nella quale prima ha dovuto digerire la panchina nella “sua” Spezia e poi addirittura insulti e minacce di vario tenore, via social e non solo. Ma Mourinho ha verificato in campo, durante gli allenamenti, che il giocatore è pronto. Carico come ai bei tempi. Domenica scorsa è stato determinante procurandosi il rigore a tempo scaduto, oggi tornerà titolare nel 3-5-2 che ricorda da vicino lo schieramento dell’andata, a Bergamo. 

In quella partita Zaniolo fu una delle chiavi tecnico-tattiche della vittoria, divertendosi in verticale con Abraham. Contro l’Atalanta ha segnato il primo gol in campionato dopo il secondo infortunio al ginocchio, contro l’Atalanta spera di sbloccarsi anche all’Olimpico: in Serie A non gli riesce addirittura dal 2 novembre 2019, quando spianò la strada della vittoria con il Napoli.

All’epoca non si era ancora rotto il primo ginocchio e il Covid non era ancora percepito come una minaccia reale. In realtà Zaniolo aveva segnato un gol bellissimo al Genoa poche settimane fa, giusto sotto alla Curva Sud, con tanto di lunghi festeggiamenti per la possibile vittoria, ma il Var lo ha annullato dopo interminabili consultazioni per un fallo di Abraham. Quell’episodio lo fece innervosire fino all’espulsione decisa da Abisso e contestata pubblicamente da Mourinho.

Poi è successo di tutto: scontata la squalifica a Reggio Emilia, Zaniolo ha riportato un ematoma sulla coscia che non lo lasciava tranquillo. E così, nell’emergenza totale di Roma-Verona, ha spiegato a Mourinho di non essere in condizione di giocare. L’allenatore non ha gradito, a maggior ragione perché la sera del sabato della partita Zaniolo è stato pizzicato in discoteca. E ha preferito puntare su altri calciatori a La Spezia, salvo richiamarlo in servizio subito dopo l’intervallo. Più che una punizione, è stata una scelta gestionale. Che non ha avuto conseguenze negative, anzi: anche grazie al suo talento, la Roma ha vinto l’ultima partita. E adesso chiede a lui gli strappi che possono lacerare la difesa dell’Atalanta. 

Per quanto riguarda il contratto invece tutto è fermo. E fino al termine della stagione non dobbiamo attenderci grandi novità. Il futuro di Zaniolo dipende da tante variabili, non ultima la competizione europea in cui giocherà la Roma del prossimo anno. La relazione semestrale ha evidenziato che i conti sono in grave sofferenza, elemento che i Friedkin sono obbligati a considerare nelle strategie aziendali.

Zaniolo, che non ha chiesto di andare alla Juve e sarebbe viceversa felice di prolungare l’accordo con la Roma che scade nel 2024, potrebbe essere la plusvalenza più ricca del prossimo mercato: una proposta superiore a 50 milioni rappresenterebbe una tentazione difficile da respingere, anche se Mourinho si è esposto pubblicamente per chiedere la conferma di Zaniolo.



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