Roma, il rischio Fair Play Finanziario incombe. Il club giallorosso, infatti, non avrebbe rispettato i paletti per il bilancio della stagione 2015/16 imposti dall’Uefa. Secondo quanto riportano la Gazzetta dello Sport e Il Messaggero, non sarebbe bastata la cessione di Pjanic alla Juventus, con conseguente plusvalenza, insieme a quelle di Doumbia e Politano, a far rimanere la società di James Pallotta all’interno dei criteri stabiliti. Che, ricordiamo, imponevano ai giallorossi il -30 nei conti (ma solo quelli che interessano all’Uefa, non il bilancio complessivo). La cessione di Ljajic avrebbe aiutato, ma la trattativa con il Torino ha avuto un rallentamento, anche a causa dell’ingaggio del serbo ex Inter.

Ogni discorso sarà comunque rinviato dopo l’estate, quando il bilancio giallorosso sarà redatto, a quel punto se ne potrà capire di più. Dopo l’approvazione, la dirigenza della Roma si recherà a Nyon per discutere con l’Uefa. E, in caso di sforamento dei parametri, dimostrare comunque di aver tenuto un comportamento virtuoso: la speranza nel frattempo è di aver incassato almeno un altro paio di cessioni di rilievo (come lo stesso Ljajic e Iago Falque), in modo da convincere la federcalcio europea di essere sulla buona strada. E che, se ci sarà comunque uno sforamento di qualche milione di euro, questo non venga giudicato troppo pesantemente.

Il pericolo, ad oggi, pare comunque limitato: in caso di sforamento contenuto e apprezzamento dell’Uefa dei passi avanti della società, difficilmente si andrà oltre il pagamento della multa di 4 milioni di euro. E difficile è anche la riduzione della rosa per le competizioni europee, visto che la lista andrà consegnata prima che l’Uefa analizzi il caso della Roma. Tutto però è rimandato a settembre, dopo l’approvazione del bilancio: a quel punto la società giallorossa potrà saperne di più sul suo futuro anche in chiave Fair Play Finanziario.

(Calcioefinanza.it)



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