Gregoire Defrel

Può essere Defrel il colpo invernale della Roma che accontenterebbe Spalletti e permetterebbe ai giallorossi di continuare a inseguire i sogni scudetto. Il tecnico d’altronde è stato chiaro: vuole rinforzi, ma non giovani o giocatori da inserire gradualmente. Vuole gente pronta. E Defrel risponde a questo identikit, tanto che da ieri la Roma è tornata con insistenza sulle tracce del francese. Il giocatore ha dato già l’ok al trasferimento e, ora che al Sassuolo è tornato Berardi, la pista sembra più percorribile anche perché entrerebbero in ballo i cartellini dei giovani in prestito al club di Squinzi. L’offerta della Roma per Defrel prevede un prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto a 15 milioni, ammortizzato dalla cessione a titolo definitivo di uno tra Pellegrini e Ricci. Tra oggi e venerdì potrebbe esserci la fumata bianca anche se, visti i precedenti Jesè e Feghouli, a Trigoria restano cauti.

Defrel tatticamente non somiglia a Salah, anzi il suo ruolo naturale è sempre stato punta centrale. Ma a Spalletti potrebbe andare meglio così. La Roma, infatti, senza l’egiziano ha raggiunto una quadratura che prima non aveva e a dimostrarlo ci sono i numeri. Solo 1 gol subito con Momo out in 4 partite e mezzo. La difesa a 3 e l’utilizzo di due esterni “bassi” come Emerson e Peres hanno permesso alla Roma di giocare più corta, più compatta tanto da risultare la difesa meno perforata d’Europa nell’ultimo mese. Nell’emergenza, come già accadde nel 2005 con lo spostamento di Totti a punta centrale e l’utilizzo del 4-2-3-1, Spalletti ha trovato un’alternativa più credibile dell’originale. Va anche detto che senza Salah i giallorossi hanno abbassato la media gol: da 2,3 a partita a 1,3. Anche per questo si è virato su Defrel che può fare anche il vice Dzeko.

A Spalletti manca anche una pedina a centrocampo: Massara ha sondato Castro del Chievo. Il ds a breve farà spazio a Monchi che ieri ha ottenuto il via libera del presidente Siviglia (pure lui si chiama Castro): «Non posso obbligarlo a restare». Anche per questo Pallotta non vuole “rovinare” il mercato estivo con operazioni dispendiose, come avvenne nel 2015 con Ibarbo, Doumbia e Spolli.

(Leggo – F. Balzani)



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