Diego Perotti

(Il Messaggero – S. Carina) Vivono due anime a Trigoria, nel rush finale che porterà al derby di sabato. Da un lato chi respira la delusione per un mondiale che guarderà in televisione. Dall’altro coloro che invece in Russia saranno protagonisti o sperano di esserlo. Prendete ad esempio il caso di Nainggolan: dopo due esclusioni, proprio le amichevoli contro Messico e Giappone dovevano servire a Radja per convincere il ct Martinez. Purtroppo il contrattempo muscolare all’adduttore che lo ha fatto tornare in anticipo a Trigoria, ha giocato un brutto scherzo al centrocampista che ora, al netto di quello che saprà dimostrare con la maglia della Roma in questa stagione, avrà a disposizione un test a marzo per staccare il biglietto per la Russia.

Ma tra quelli in bilico, c’è anche Perotti. Forse Diego si aspettava qualcosa in più dei due spezzoni di un quarto d’ora ciascuno contro Russia e Nigeria. Tuttavia la convocazione di Sampaoli, dopo 6 anni di silenzio, è un primo, grande passo. Se il suo nome infatti dovesse figurare anche nell’amichevole contro l’Italia del 23 marzo, il mondiale sarebbe in tasca. Chi invece dorme sonni tranquilli è Alisson. Anche in Inghilterra hanno imparato a conoscere il portierone brasiliano visto che nello 0-0 di Wembley, c’è molto del numero uno giallorosso, pronto a debuttare nel derby in campionato. Sinora infatti ha disputato soltanto quelli di coppa Italia, subendo 5 gol in 2 partite. Nella Seleçao la rivalità con Ederson non lo preoccupa: in Russia va da protagonista assoluto. Come Moreno, inamovibile nello scacchiere del ct Osorio, sempre fedele al suo 5-3-2. Ma i sorrisi mondiali a Trigoria, non finiscono qui. Perché oltre a Skorupski che sarà presumibilmente il terzo portiere della Polonia anche Fazio si sente abbastanza tranquillo. Se è vero che nelle ultime due amichevoli non è mai sceso in campo, l’argentino è un fedelissimo di Sampaoli. Difficile immaginare il voltafaccia. Anche per lui, vale il discorso fatto in precedenza per Perotti: se lo vedremo il 23 marzo far parte della comitiva che giocherà contro l’Italia, il più sarà fatto.

COLPO DA EX – Non ha di questi problemi Kolarov che addirittura si è potuto permettere di rientrare in anticipo rispetto alle amichevoli programmate dalla Serbia. Aleksandar è un pilastro della sua nazionale e ha contribuito in modo fondamentale alla qualificazione, segnando la rete del successo spartiacque nelle qualificazioni, in trasferta contro l’Irlanda lo scorso 5 settembre. Proprio quei tre punti, hanno permesso di arrivare primi nel girone. Probabilmente è lui l’uomo-copertina del derby. Anche un tipo imperturbabile come il serbo amatissimo dai tifosi laziali quando militava in biancoceleste la gara di sabato non può non avere un sapore speciale. Kolarov, oltre ai tre punti, rincorre il record di Selmosson. Lo svedese, soprannominato Raggio di Luna, è l’unico calciatore capace di segnare in un derby con entrambe le maglie. Al terzino romanista è già riuscito con la maglia della Lazio, l’11 aprile del 2009. Una partita strana con l’uno-due nei primi 4 minuti di Pandev e Zarate, Spalletti che entra in campo per calmare la squadra, sull’orlo di una crisi di nervi. De Rossi che regala l’illusione del 2-3, che svanisce proprio con un gol di Kolarov. Nove anni dopo, è tempo di rimettere a posto i conti.



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