Giovani, di belle speranze, ma lontani dal proseguire il proprio futuro in giallorosso. Un destino comune destinato ad incrociarsi per Sanabria e Paredes, pronti a chiudere le valigie di fronte ad una delle tante offerte arrivate negli ultimi mesi a Trigoria. Nelle ultime ore infatti si sono intensificati i contatti tra il Betis Siviglia e la Roma per l’attaccante paraguaiano, che dopo la buona stagione in prestito allo Sporting Gijon, è intenzionato a chiudere i conti in giallorosso accettando la proposta del club andaluso. Nelle prossime ora, Sabatini proverà a colmare la differenza tra i 15 milioni richiesti e l’offerta iniziale del Betis ferma a 10. Considerando la volontà del ragazzo di non tornare nella capitale, tra le parti filtra ottimismo per una chiusura anticipata entro il week end sulla base di 13-14 milioni di euro. Scartata l’ipotesi iniziale avanzata dagli spagnoli, disposti a mettere sul piatto 6 milioni attraverso un fondo che avrebbe coperto il 50% del cartellino. La Roma però preferirebbe monetizzare tutto e subito, accettando magari una percentuale più bassa all’interno della clausola sulla futura rivendita del ragazzo.

Almeno nella formula, è diversa la situazione di Paredes, su cui si stanno valutando tutte le opzioni. Il centrocampista argentino partirà probabilmente insieme ai compagni per il ritiro di Pinzolo, nonostante la Roma non abbia ancora programmato il suo ruolo all’interno della rosa della prossima stagione. Per questo dopo uno dei tanti colloqui andati in scena tra Spalletti e Sabatini, è stato deciso di lasciare il ragazzo sul mercato in attesa di un’offerta economicamente vantaggiosa. Svanito il sogno di rispondere alla convocazione dell’Argentina alle prossime Olimpiadi, adesso Paredes aspetta novità dal diesse, che nell’ultimo periodo ha lavorato su più fronti cercando di scatenare un’asta al rialzo. Finora, oltre al timido interesse italiano del Milan, la proposta più allettante è arrivata dai russi dello Zenit, tornati alla carica dopo il rifiuto alla prima offerta da 15 milioni (bonus compresi). Da San Pietroburgo l’asticella si è alzata ulteriormente di un paio di milioni, lasciando l’ostacolo più grosso di fronte alle decisioni del ventiduenne, poco convinto della destinazione.

Previsto invece tra oggi e domani l’arrivo nella capitale di Mario Rui, che si unirà al gruppo romanista in partenza per le Dolomiti dopo aver risolto gli ultimi dettagli burocratici e le consuete visite mediche fissate per giovedì a Villa Stuart. Il turno di Castan avverrà con qualche ora di anticipo, in attesa di cominciare l’avventura a Genova con la maglia della Sampdoria. Poi sarà tempo di “rimettere a posto la difesa”, parole di Luciano Spalletti. Ieri il tecnico è ritornato sull’argomento ad un passo dall’inizio del raduno a Trigoria: “Parlo quotidianamente con i dirigenti, anche loro sanno quali sono le priorità. – ha confermato a Roma Radio – Sono partiti tre titolari su quattro, o due titolari e mezzo: Digne è partito, Rudiger è un titolare, Maicon è stato un grande giocatore per due anni. Florenzi ha fatto molto bene in questo ruolo però c’è stato sempre motivo di dover chiarire quale fosse la sua precisa posizione. Metteremo le cose a posto, la Roma diventerà una grande squadra”.

Nel frattempo la società attende novità da Zabaleta (non c’è ancora accordo sull’ingaggio) e prende tempo su Caceres e Juan Jesus. Entrambe soluzioni gradite, ma non prioritarie. Previsto in giornata un altro contatto a Milano tra Sabatini e l’entourage di Szczesny, che spinge per rimandare di un altro anno il ritorno all’Arsenal.

(Il Tempo – A. Serafini)



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