«Il nostro obiettivo è lo scudetto». Pallotta, alla faccia di ogni scaramanzia, avverte subito la Juve favorita. E, indirettamente, anche la Roma che oggi entra per prima in campo e dà il via alla serie A. Il debutto in campionato, alle ore 18 all’Olimpico (previsti 30 mila spettatori),contro l’Udinese di Iachini. Spalletti, pure se meno spavaldo del presidente, è abbastanza in sintonia: «Parlando con i giocatori nello spogliatoio ho detto loro che questa squadra è la più forte tra quelle da me allenate in carriera. Io mi fido moltissimo del mio gruppo». Sfida, insomma, annunciata in pubblico, senza alcun timore, per spezzare la striscia positiva dei bianconeri che si prendono il titolo da cinque stagioni e puntano al record. Ma il tecnico ricorda che ci sono pure altre rivali. «Noi vogliamo vincerle tutte, ma non bisogna essere presuntuosi: l’Inter e il Milan non sono peggio di noi. Siamo forti. Dobbiamo, però, fin da subito essere anche grandi».
SENZA SOSTA – Mercoledì sera l’andata del playoff di Champions all’Estadio do Dragao, oggi pomeriggio l’Udinese e martedì il ritorno con il Porto: i giallorossi fanno subito il pieno di impegni. Florenzi esce improvvisamente di scena e rischia di saltare questa e la prossima gara: affaticamento muscolare al polpaccio (con lui, fuori, pure Torosidis). Bruno Peres è pronto a sostituirlo a destra e quindi a esordire in giallorosso. Il turnover è scontato: «Quando la stagione comincia con partite del genere e ravvicinate i giocatori spendono energie fisiche e anche mentali. Farò qualche cambio in difesa, a centrocampo e in attacco» ha chiarito Lucio. Che, però, non indica chi entra e chi esce. Oltre al terzino brasiliano, dovrebbero avere comunque spazio Paredes, per far respirare De Rossi (o Strootman), ed El Shaarawy, al posto di Perotti (o Dzeko). Insiste, invece, sul ballottaggio a oltranza tra Alisson e Szczesny, con il secondo che punta a tornare titolare. «Non devo accontentare nessuno quando faccio la formazione. I giocatori che mettono il musino stanno in panchina anche la partita dopo. Abbiamo fatto una rosa per far giocare tutti. E nessuno ha difetti. Strootman e Paredes sono più forti di Pjanic». Regole più elogi, per essere competitivi. «Siamo pronti anche per il campionato. Dalla gara di Champions subiamo una spinta in positivo. Ci dà forza. Ma questa squadra non ha la responsabilità di portare i soldi della qualificazione alla fase a gironi. Deve, invece, essere ringraziata per aver dato al club la possibilità di giocare per incassare quei soldi».
BUONI E CATTIVI – Spalletti, tornando alla prima sfida con il Porto, ha spiegato alla platea di non aver condiviso il giudizio dei media italiani che hanno bocciato mezza squadra. «Ho Mario Rui che è portoghese e gli ho fatto portare i giornali del Portogallo per confrontare le pagelle loro con le vostre. Loro hanno tensione per la partita di ritorno, però c’è differenza nel trattare i propri calciatori. C’è una sola insufficienza da parte loro, qui invece ne leggo cinque, in una partita pareggiata in dieci. Il comportamento di un nemico sincero è una qualità che apprezzo». Probabilmente il terzino infortunato si è dimenticato di acquistare A Bola, il principale quotidiano sportivo portoghese: 9 insufficienti nel Porto, 7 nella Roma (addirittura 8 su Record, quotidiano lusitano). I cattivi, dunque, sono lì.
(Il Messaggero – U. Trani)
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