(Il Messaggero – U. Trani) La coincidenza dovrebbe spingere Schick in questi giorni e ancora di più venerdì sera all’Olimpico, nella notte in cui sarà di nuovo chiamato a prendere il posto dello squalificato Dzeko: l’unico gol stagionale lo ha segnato, lo scorso 20 dicembre, proprio al Torino che è il prossimo avversario della Roma. Rete inutile, nel finale del turno secco degli ottavi di Coppa Italia: i giallorossi ko in casa (1-2) e subito fuori dalla competizione. Ma da quel gesto, tipico del finalizzatore, dovrà ripartire. E’ l’unico sorriso di Patrick in un’annata che, iniziata male in estate, gli ha riservato più imprevisti (leggi infortuni) che soddisfazioni. Pure gli equivoci sul ruolo non lo hanno certo aiutato: panchine e quindi esclusioni ad accompagnarlo nella sua avventura a Trigoria.
NUOVA CHANCE – La partita di venerdì contro i granata, tra l’altro nella posizione preferita di prima punta, è insomma da sfruttare. Perché Schick, gemma del mercato di Monchi, ha fin qui faticato a convincere Di Francesco. Che, guardando alla condizione psicofisica spesso precaria, lo ha usato solo in 13 delle 33 partite (non 35, essendo arrivato dopo le prime 2 di campionato), appena 5 da titolare, contando pure il match di Coppa Italia. Deve ancora debuttare in Champions: 2 convocazioni, nelle ultime 2 gare, restando in panchina. Significativi i 546minuti totali, come se avesse giocato 6 gare per intero. E i 5 match che l’allenatore gli ha concesso dall’inizio; in 3 ha fatto il centravanti (contro il Chievo, il Torino e il Milan, sua l’unica rete giallorossa nelle 3 partite) e negli altri 2 è partito a destra (contro il Cagliari, l’unico successo con lui titolare, e il Sassuolo). Discontinuità nelle presenze, ma anche nei moduli: ha cercato di farsi riconoscere nel 4-3-3, nel 4-2-3-1 e nel 4-2-4, sballottato di lato, accanto e dietro a Dzeko. Senza avere nè la certezza del posto nè del ruolo, diventa comprensibile il rendimento in altalena, fiaccato pure dal gol pappato davanti a Szczesny prima di Natale.
VALUTAZIONE IN CORSO – Schick, almeno in allenamento, dà l’impressione di essere più a suo agio. Non come ametà dicembre, avendo trovato spazio proprio durante la flessione della Roma. L’exploit di Under, 6 gol in 6 partite, potrebbe invece averlo favorito. Adesso a destra gioca Cengiz e l’alternativa su quella fascia è Defrel (o Gerson, come al San Paolo). Patrick diventa l’unico vice Dzeko. E forse è meglio così. Per lui, per Di Francesco e per la squadra.
VERSO LA CHAMPIONS – Da valutare la caviglia di De Rossi che potrebbe essere risparmiato per la gara di martedì contro lo Shakhtar (venduti 35.000 biglietti, l’obiettivo è arrivare almeno a 40.000). Ma prima c’è il Torino e l’Olimpico da riconquistare (già 6 le sconfitte casalinghe).
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