Rassegna stampa
Roma senza alibi. Un poker di motivi per rialzare la testa
ULTIME NOTIZIE AS ROMA FONSECA – Quattro come i Cavalieri dell’Apocalisse oppure come i Fantastici della Marvel che superano ogni difficoltà? In fondo, il bivio che la Roma sarà chiamata ad imboccare stasera sarà anche questo.
Non giriamoci intorno: battere lo Young Boys per la squadra giallorossa significherebbe parecchio, e almeno – appunto – per quattro ottime ragioni. La prima è intuitiva. Un successo (ma anche un pari) pareggio consentirebbe alla squadra di Fonseca – vittoriosa all’andata sul campo di Berna per 1-2 – di avere la certezza aritmetica di vincere il girone di Europa League, consentendo nel successivo sorteggio di evitare le squadre che precipiteranno dalla Champions.
La seconda ragione è scontata. L’ultima partita a Sofia contro il Cska sarebbe solo una faticosa gita fuori porta, rigorosamente da risparmiare ai tanti acciaccati, che invece potrebbe essere usati assai più proficuamente in campionato.
Passiamo alla terza ragione. Non nascondiamolo: una vittoria aiuterebbe anche i conti del club, alle prese con un indebitamento salito a 393 milioni. Infatti, oltre ai 2,92 milioni per l’accesso alla fase a gironi e ai 570 mila euro previsto per ogni successo, c’è anche il milione a disposizione del vincitore del raggruppamento, a cui si aggiungono i 500 mila per l’accesso ai sedicesimi di finale.
Morale: se stasera la Roma vincesse, finora questa cavalcata continentale avrebbe già portato virtualmente in cassa 6,32 milioni. Non un bagno dell’oro, ma una somma utile per proseguire il risanamento, tenendo conto che nel «budget plan» d’inizio stagione la società ha fissato come obiettivo minimo per i ricavi gli ottavi di finale.
La quarta ragione è di carattere eminentemente psicologico. Dopo la pesante sconfitta di Napoli, l’ambiente giallorosso avrebbe davvero bisogno di una vittoria che certificasse come quella del San Paolo sia stata solo una sfortunata congiunzione astrale.
Da questo punto di vista, Paulo Fonseca ieri ha smentito con forza qualsiasi illazione su un processo tenuto alla squadra dalla famiglia Friedkin, che invece si sta dimostrando sempre in sintonia con l’allenatore e l’ambiente. “Dal primo giorno che sono arrivato qui ho avuto sempre un grande rispetto verso i giornalisti. Un rapporto onesto. Questa notizia è una grande bugia, non è un lavoro serio. Non posso accettarlo. Con il presidente ho parlato io e solo due, tre minuti, ma è tutto a posto. Abbiamo analizzato la partita e i calciatori hanno capito cosa non hanno fatto bene e dove dobbiamo migliorare, ma non è stata minata la fiducia della squadra”.
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