La Juve è a Doha, dove domani affronterà il Milan nella Supercoppa Italiana, ma per la Roma è soprattutto lontana in classifica, dopo il ko di sabato allo Stadium nello scontro diretto. La partita contro il Chievo, penultima tappa del girone d’andata, non è dunque da sbagliare se vuole tornare a vedere da vicino la capolista che è già campione d’inverno con 2 turni d’anticipo (e da stasera 1 partita in meno) e per restare comunque da sola al 2° posto che porta direttamente in Champions. L’Olimpico, anche se spesso mezzo deserto, resta fin qui l’unica certezza: i giallorossi, con Spalletti in panchina, hanno vinto 12 partite consecutive, contando pure le 3 nel finale del campionato passato e il derby del 4 dicembre, in trasferta solo per il calendario. Fatti in casa, in questo torneo, 27 punti su 35. Il 2016 va insomma concluso allungando la striscia di successi interni anche perché il nuovo anno comincerà con 2 trasferte di fila abbastanza delicate: a Marassi contro il Genoa e al Friuli contro l’Udinese.
RIPARTENZA OBBLIGATA – La Roma ha sempre avuto la forza di rialzarsi dopo le altre 3 sconfitte in campionato, cioè quelle che hanno preceduto l’ultima contro i campioni d’Italia. Ha reagito con rabbia dopo i viaggi a vuoto di Firenze, Torino e Bergamo, segnando sempre 4 gol (1 volta in serie A contro il Crotone e 2 in Europa League contro l’Astra Giurgiu e il Viktoria Plzen). Dovrà ripetersi anche contro il Chievo che si presenta dimezzato: Maran ha i difensori contati. Non è che Spalletti, però, sia messo meglio del collega: Manolas e De Rossi sono out e si vanno ad aggiungere a Florenzi e Paredes. Nainggolan, dopo essere uscito zoppicando dallo Stadium, ha invece recuperato. Il centrocampo è in emergenza e nella lista dei 22 convocati sono entrati i primavera Pellegrini, fluidificante mancino (classe 99), e Spinozzi, mezzala (classe 98). Sembra scontata la terza presenza dall’inizio, in serie A, per Gerson: da regista al fianco di Strootman e quindi nella posizione in cui più piace al tecnico. Che lo lascerebbe fuori sono nel caso in cui abbassasse Nainggolan, inserendo El Shaarawy (può comunque togliere il posto a Perotti) nel rombo offensivo. Dove, in corsa, spera di aver spazio Totti che, smaltita l’influenza, è di nuovo a disposizione. Vermaelen, intanto, torna titolare in campionato dopo quasi 4 mesi.
ATTACCANTI IN LETARGO – La Roma, fino a domenica scorsa, ha avuto il miglior attacco della serie A. Il reparto, però, ha rallentato nelle ultime 3 gare: solo 3 reti, restando a digiuno sabato allo Stadium. Nelle prime 14 gare la media gol è stata eccellente: 2,28 a partita. Dzeko non segna dal 27 novembre (doppietta al Pescara) e Salah dal 6 dello stesso mese (tripletta al Bologna): in 2 hanno segnato 20 dei 36 gol giallorossi in questo torneo. Insieme, dal primo minuto, non giocano proprio dalla gara con il Pescara, l’ultima in cui non sono mancate nè le chance nè le reti. Non è un caso che da quel giorno il rendimento offensivo sia calato. Stasera il centravanti e l’esterno saranno di nuovo uno accanto all’altro per riprendere il discorso interrotto meno di un mese fa.
QUANTI PUNTI – La Roma, battendo il Chievo, chiuderebbe il 2016 a quota 86 (in 39 partite), eguagliando il record di punti del 2006 sempre con Spalletti in panchina. Solo la Juve con 100, il Real con 91 e il Barcellona con 87 ne hanno conquistati di più. Il toscano ne ha fin qui ottenuti 81 degli 83 di quest’anno (con 25 successi, 6 pareggi e 5 sconfitte), 2 invece li ha presi Garcia. Il rendimento da top club non è, però, bastato per avvicinarsi alla vetta della classifica. Anzi. Perché mai i giallorossi, nelle precedenti 3 stagioni, si sono trovati con 7 punti di svantaggio (distacco attuale) dalla capolista dopo 17 giornate. Ha inciso il raccolto misero fuori casa.
(Il Messaggero – U. Trani)
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