ULTIME NOTIZIE AS ROMA – La legge di Velasco dice: chi vince festeggia e chi perde spiega. Subito dopo la sconfitta di Verona, che è comunque la prima dopo sei vittorie consecutive, José Mourinho si è preso un po’ di tempo: «Una cosa è la sensazione che ho avuto in partita, un’altra è analizzarla con tranquillità, con i video, nei dettagli». Ieri la squadra ha avuto un giorno libero, non lo staff dell’allenatore portoghese che ha visto e rivisto la partita. Da oggi partono le ripetizioni, scrive il Corriere della Sera.
Mou è stato bravo, nel dopo-gara, a non scaricare sui suoi giocatori come facevano altri allenatori prima di lui. Sa per primo che anche lui ha commesso qualche errore, come ad esempio esagerare con gli attaccanti in campo nel finale. Una mossa che ha favorito più la difesa del Verona che i suoi schemi di attacco: Montipò è stato impegnato solo da un tiro (forte ma centrale) di Carles Perez e da una serie di cross sui quali è sempre uscito con sicurezza.
Alla Roma non è mancata generosità ma, rivedendo soprattutto le azioni dei tre gol subiti, salta all’occhio la mancanza di scelte giuste contro gli attacchi veronesi. Sul gol dell’1-1 (Barak) ci sono tre giocatori impegnati a marcare Simeone e Mancini non va chiudere su Caprari che aveva preso di infilata Cristante e sfruttato la sua maggiore velocità.
Sul gol del 2-2 è ancora Mancini a scambiare la posizione con Karsdorp, trovandosi poi in difficoltà contro Caprari che, in piena area, rientra sul destro e piazza il pallone nell’angolo più lontano da Rui Patricio. Sul gol del 3-2 ci sono addirittura sette romanisti «bassi», addirittura cinque in area di rigore, ma nessuno di loro (a partire da Cristante) esce in tempo per ostacolare il tiro di Faraoni.
È vero che attaccanti e trequartisti – soprattutto Shomurodov e Zaniolo – hanno aiutato troppo poco o in maniera confusa nella fase difensiva, però i gol del Verona sono arrivati con i difensori in netta superiorità numerica rispetto agli attaccanti. Le scelte sbagliate hanno portato al disastro di subire tre reti in meno di un quarto d’ora.
A Mourinho trovare i correttivi. A partire da un nervosismo che a Verona è stato dannoso e che non è da confondere con la grinta. Veretout si è fatto ammonire per proteste dopo soltanto 17 minuti e da allora, tanto più su un campo reso scivoloso dalla pioggia, ha «anestetizzato» il suo gioco fatto di pressing e aggressività. Una giornata storta può capitare anche ai migliori ma, dopo le occasioni da gol lasciate anche al Sassuolo, sarebbe assurdo sottovalutare il problema. Ma con Mou non succederà.
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