Eusebio Di Francesco

Finalmente ci siamo. È la settimana della Roma. Sette giorni, ridotti a cinque per il rientro della dirigenza (Gandini, Baldissoni, Monchi) da Boston soltanto domani pomeriggio, dove almeno il primo tassello quello dell’allenatore dovrebbe andare al suo posto. Di Francesco («Abbiamo due opzioni», ha assicurato Pallotta ad una radio Usa) attende, rassicurato dal fatto che il possibile effetto domino che poteva ancora prendere piede qualora la Juventus avesse vinto la Champions (con Allegri pronto ai saluti) si è arrestato sul nascere. Anche le voci di un clamoroso divorzio di Emery dal Psg, dopo l’approdo del nuovo ds portoghese Henrique, sono venute meno in poche ore. A questo punto il tecnico abruzzese sembra ormai correre da solo verso la panchina giallorossa, con l’unico outsider rimasto (Paulo Sousa) apparentemente lontano. Tuchel, altro profilo analizzato a fondo da Monchi, non convince per semplici motivazioni legate all’ambientamento (dalla lingua alla mancata conoscenza del nostro campionato).

SOLDI INDIGESTI – Tuttavia a frenare l’annuncio di Di Francesco rimangono… tre milioni di motivi. Che corrispondono all’ammontare della clausola rescissoria richiesta dal Sassuolo. Il braccio di ferro andato in scena sinora non ha fatto altro che indispettire ulteriormente il club emiliano. Inevitabilmente da mercoledì, le parti dovranno mettersi sedute attorno ad un tavolino e cercare la soluzione. I tempi infatti si sono ulteriormente dilatati, sorprendendo lo stesso Eusebio che la scorsa settimana, alla vigilia dell’ultima gara di campionato contro il Torino, si era professato a dir poco ottimista sulla tempistica: «Entro lunedì conoscerete il mio futuro». Sono trascorsi 7 giorni e ne passeranno presumibilmente un altro paio ma di passi concreti in avanti, nemmeno l’ombra. Poi il fatto che la società emiliana abbia iniziato le consultazioni per il prossimo tecnico (corsa a tre tra Bucchi, Nicola e Filippo Inzaghi) è l’indiretta conferma al netto delle dichiarazioni pubbliche che in qualche modo l’allenatore abruzzese si libererà. L’ad Carnevali esclude contropartite tecniche ma il prestito di uno tra Marchizza e Tumminiello, insieme ad uno sconto sul riscatto di Ricci, potrebbe fargli cambiare idea in corsa. La settimana appena iniziata sarà anche decisiva ai fini della probabile cessione di Salah al Liverpool. La prima offerta di 35 milioni dei Reds è di quelle che non possono passare inosservate. Monchi ne chiede 45 ma è presumibile che l’intesa possa esser trovata a metà strada. Per sostituirlo si pensa al Papu Gomez. Dopo l’addio del team manager Zubiria, nuovo Chief of Football Officer della Concacaf, al suo posto è pronto il ritorno dell’ex De Sanctis.

JIM STUZZICA CHECCO – Ma i prossimi giorni saranno anche quelli di Totti. Il campione, rientrato da Montecarlo proprio in queste ore, attende di essere convocato a Trigoria per parlare del nuovo ruolo in società. Che al netto delle certezze trapelate nelle ultime settimane, va ancora deciso e chiarito. «Totti sarebbe un ottimo ambasciatore di brand di nostri partner. Io fossi in lui farei questo», ha detto Pallotta. «Lo stadio? A Roma lo vogliono tutti tranne Lotito». Jim poi ha confermato: senza stadio mollerà la Roma. «Ci servono quattro, cinque rinforzi di peso». Monchi è avvisato.

(Il Messaggero – S. Carina)



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